La maggior parte degli adolescenti liguri tra i 13 e i 19 anni mostra una scarsa partecipazione ad attività culturali. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, diffuso da Save the Children in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, emerge che il 39,8 percento non legge libri al di fuori di quelli scolastici, il 48,1 percento non visita mostre o musei, il 57,3 percento non va ai siti archeologici, il 67,7 percento non frequenta il teatro e il 68,3 percento non partecipa a concerti.
In Liguria, i ragazzi tra i 13 e i 19 anni rappresentano solo il 6,1 percento della popolazione, una delle percentuali più basse a livello nazionale insieme a Molise e Sardegna. Le famiglie con un solo figlio tra gli adolescenti sono il 32,9 percento, superiore alla media nazionale del 27,5 percento.
Sul fronte della salute, il 14 percento degli adolescenti non svolge alcuna attività fisica (contro una media italiana del 18,1 percento) e il 14,2 percento è in sovrappeso, uno dei valori più bassi in Italia (media nazionale 19,3 percento).
Secondo Save the Children, la scuola rimane un punto centrale nella vita degli adolescenti, un luogo dove imparano, crescono e condividono emozioni. Tuttavia, è anche lo spazio in cui emergono primi divari territoriali e sociali. In Liguria, il tasso di dispersione implicita alla fine delle superiori è del 5,9 percento , inferiore alla media nazionale dell’8,7 percento . Differenze significative si registrano tra indirizzi: 3,9 percento nei licei, 10,8 percento negli istituti tecnici e 22,8 percento negli istituti professionali. Gli early school leavers (i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che abbandonano scuola o formazione professionale) in Liguria sono il 9 percento, leggermente sotto la media nazionale del 9,8 percento , con una forbice marcata tra ragazzi (14,5 percento) e ragazze (3,1 percento).














