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Attualità | 10 novembre 2025, 14:20

Spigolature da Olioliva 2025, tra i banchetti la lamentela dei visitatori "manca l'olio nuovo"

Panini, caldarroste, focacce, formaggi pagati a caro prezzo

Spigolature da Olioliva 2025, tra i banchetti la lamentela dei visitatori "manca l'olio nuovo"

Consumatori e prezzi. Due fronti mai in accordo, neppure o tanto meno in occasione di Olioliva. Perché nelle manifestazioni, in tutte le manifestazioni, servizi e costi al pubblico difficilmente sono giudicati congrui. Un fenomeno normale tanto normale che si è ripetuto anche nel tradizionale evento di inizio autunno che promuove il prodotto più tipico dell’entroterra ponentino. Insomma anche gli operatori e gli espositori negli stand di Olioliva sono accusati di aver approfittato dell’occasione per alzare i prezzi, non certo quelli degli specifici prodotti oleari, dall’extravergine alle olive in salamoia, anche se quest’anno pesa la mancanza quasi assoluta di frutto ovvero, per colpa del clima e della mosca, gli ulivi hanno lasciato cadere le olive a terra rinsecchite. 

Per questo l’olio nuovo è praticamente scomparso tra gli stand e quello immesso in commercio è quello della stagione scorsa comunque extravergine. Una situazione che non appare accettata dalla potenziale clientela: uno dei commenti racconta dell’offerta di mosto che tale non poteva essere, puntando proprio sulla mancanza di olio nuovo. Ma non sono soltanto i livelli qualitativi a suscitare perplessità. “Ho visto una bottiglia da mezzo litro di extravergine a 15 euro – si stupisce una signora che non vuole concedere il suo nome – ovvero 30 euro al litro che sono veramente troppo”.

 Ma la critica raggiunge il suo culmine è su quei beni definibili ʽcollateraliʼ. Ovvero i panini, le caldarroste, le focacce, i formaggi, i salumi e le carni piemontesi. “Mi sembra che i prezzi, soprattutto rispetto allo scorso anno, siano aumentati in modo esagerato – racconta un anonimo visitatore –. Nel 2024 ho acquistato il filetto di maiale a 30 euro al kilo, oggi lo dovrei pagare non meno di 50 ma non l’ho comprato”. 

E i social sono il terreno fertile per gridare ai prezzi incomprensibili di Olioliva 2025. “Ho visto un panino a 12 euro – contesta un certo Stefano –. Così diventa un evento troppo costoso”. E ancora. “Un sacchettino di caldarroste a 10 euro! – denuncia sul web Federica –. Per quanto mi riguarda possono chiudere tutti”. 

Purtroppo qualcuno decide con una soluzione radicale. “Sono due anni che non vado – confessa Mirkoproprio per i prezzi”. Ma, al di là che il centro onegliese in questi giorni sia stato invaso dalla folla, esiste anche il cliente che 'traduce' la situazione. “I commercianti devo almeno pareggiare le spese – ammette Sandra –. Chissà quanto hanno dovuto sborsare per occupazione del suolo pubblico”.

Ino Gazo  

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