La vicenda dell’area ex Granatini, alla Foce del Caramagna, torna al centro del dibattito politico cittadino. A sollevare la questione è il capogruppo di 'Imperia senza padroni', Luciano Zarbano, che ha reso pubblica la risposta ad una sua interrogazione dell’assessore ai Lavori Pubblici Gianfranco Gaggero, rivelando un inatteso cambio di rotta da parte dell’Amministrazione. Nonostante nel marzo 2023 il consiglio comunale avesse approvato una variante urbanistica con vincolo preordinato all’esproprio, prevedendo la demolizione dei ruderi e la realizzazione di un parcheggio con spazi verdi e illuminazione pubblica, nessun intervento è stato avviato.
La proprietà che fa capo a Caterina Garibbo Siri anziché procedere, aveva prima impugnato l’ordinanza antidegrado davanti al TAR e poi presentato un progetto di riqualificazione bocciato dalla Commissione Paesaggio. Successivamente, nel febbraio scorso, il Consiglio aveva approvato una transazione da 480mila euro per acquisire l’area ed evitare un lungo contenzioso, così da procedere rapidamente con la riqualificazione.
Oggi però, la svolta: secondo la risposta dell’assessore Gaggero, “l’Amministrazione ha ricevuto dagli attuali proprietari una proposta urbanistica-edilizia volta alla riqualificazione dell’area, che prevede anche la cessione di una significativa porzione destinata a parcheggio pubblico. Per questo motivo è stata sospesa la proposta di acquisizione”. In altre parole, dopo aver definito l’area “un degrado vergognoso da far sparire”, deliberato l’esproprio e stanziato le risorse, il Comune torna a trattare con gli stessi proprietari la possibilità di un nuovo progetto privato.
Una marcia indietro che Zarbano definisce “sconcertante”: “Dopo anni di annunci, atti rimasti lettera morta e un esproprio già approvato, oggi l’Amministrazione sospende tutto per rincorrere l’ennesima proposta privata. È un dietrofront inspiegabile: i cittadini hanno diritto di sapere chi ha deciso questo cambio di rotta e nell’interesse di chi”.
Restano così inevase, secondo Luciano Zarbano, le domande che molti si pongono: che fine ha fatto la promessa di eliminare il “degrado vergognoso”? Perché sospendere un’espropriazione già deliberata e finanziata? E soprattutto, perché tornare a negoziare con gli stessi privati dopo anni di immobilismo?"














