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Al Direttore | 30 agosto 2025, 10:08

Ricorso contro il piano della sosta troppo costoso: il Comitato costretto a fermarsi

Appello a partiti, associazioni e categorie: “Solo soggetti più strutturati possono sostenere questa battaglia in tribunale”

Ricorso contro il piano della sosta troppo costoso: il Comitato costretto a fermarsi

Riceviamo e pubblichiamo dal  Comitato Promotore del Referendum per l’abrogazione del piano della sosta.

Come tutti sappiamo, la competente Commissione che si è riunita alla fine di luglio, ha dichiarato inammissibile il Referendum contro il piano della sosta. Il Comitato ha quindi ritenuto opportuno chiedere una consulenza legale, al fine di comprendere meglio la situazione e valutare se sia il caso di impugnare la decisione della Commissione. E’ doveroso premettere che il nostro scopo, comunque raggiunto, era quello di rendere evidente all’Amministrazione il disagio arrecato alla cittadinanza (sperando, ovviamente, che si “ravvedesse” da sola). Non abbiamo alcun interesse né tornaconto personali da tutto questo e quindi non ci sentiamo in dovere di proseguire ad ogni costo, per cui abbiamo chiesto al legale una valutazione schietta, priva cioè di qualsiasi forma di accanimento. La risposta ottenuta è stata che le posizioni espresse dalla Commissione (e le relative motivazioni), sarebbero contestabili in modo giuridicamente fondato e sostenibile. Il ricorso insomma ci starebbe tutto, indipendentemente dall’esito finale che, come tutti i procedimenti giudiziari, conserva sempre alcuni margini di incertezza. Si consideri che il controllo che l’Amministrazione aveva sulla Commissione (4 componenti su 6), rendeva l’esito sfavorevole praticamente scontato. Abbiamo quindi cercato di stimare i costi correlati a questa iniziativa: da subito ci siamo resi conto che probabilmente l’Amministrazione resisterà in tutti i gradi di giudizio, anche solo per guadagnare altro tempo. La conclusione non lascia dubbi: questo passo è troppo lungo per la gamba di cittadini comuni (con stipendi altrettanto comuni), che non si possono permettere di sostenerlo economicamente semplicemente autotassandosi. Non c’è da vergognarsi del fatto che la forza (economica) di semplici cittadini, non sia confrontabile con quella di un Comune capoluogo di Provincia. Quest’ultimo è infatti una struttura istituzionale organizzata con a disposizione un intero bilancio comunale (pagato da tutti noi), quindi contenziosi di questo livello devono essere condotti da soggetti altrettanto organizzati e strutturati, sia sotto il profilo economico finanziario che sotto quello della disponibilità di risorse umane e tecniche. Se all’interno del nostro Comitato ci fosse stato un legale, avremmo sicuramente proposto un ricorso giudiziario ma purtroppo non è così. Questo a meno che, ovviamente, qualche soggetto più strutturato di noi non si dichiari disponibile ad appoggiarci: potrebbero essere associazioni di categoria, sindacati, patronati, o anche privati cittadini (con competenze legali), disposti a mettere a disposizione un po' del loro tempo come abbiamo fatto noi del Comitato. Di certo l’impossibilità di proseguire, a discapito della cospicua partecipazione popolare, è un elemento che pesa e che deve fare riflettere. Quindi, poiché avvertiamo tutta la responsabilità di motivare ai cittadini il sofferto abbandono di questa iniziativa, ci sentiamo di chiedere anche ai partiti di opposizione che ci hanno appoggiato di esprimere, come noi, la loro posizione in questo difficile momento, per trasparenza e rispetto verso tutti coloro che hanno aderito numerosi e con convinzione. Vogliamo esprimere un sentito ringraziamento a tutti i cittadini che hanno sottoscritto prima la petizione e poi la richiesta di referendum, spronandoci ad andare avanti: con loro ci scusiamo ancora per non essere in grado di proseguire oltre. Un doveroso ringraziamento va a tutti i soggetti politici di opposizione che hanno appoggiato questa nostra avventura, per il loro contributo. Infine desideriamo rivolgere un ringraziamento particolare a tutta la stampa, sia per gli spazi che ci ha dedicato, che per la correttezza, la professionalità e la sensibilità con la quale giornalisti e redazioni si sono rapportati con chi non era abituato a misurarsi con interviste e telecamere.  

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