L'Incompiuta, la strada a mare che collega Oneglia a Diano Marina, torna con prepotenza alla ribalta.
"Costata miliardi di lire in lavori è sempre chiusa al traffico". Questo il titolo della lettera-esposto, corredata da oltre 600 firme, inviata da Emilio Soraci, presidente dell'Associazione piccoli proprietari immobiliari, al ministro dei Lavori pubblici, Franco Nicolazzi, e al direttore compartimentale Anas della Liguria, ente proprietario della strada.
La litoranea tra Oneglia e Diano Marina, puntualmente a ogni inizio estate, quando il traffico sul Capo Berta si appesantisce, torna a essere al centro del dibattito pubblico e spesso anche politico-amministrativo, in virtù della proposta, più volte sul tappeto ma mai sinora trasformata in realtà, di strada ad alto scorrimento alternativa alla trafficatissima Aurelia. "Da oltre vent'anni questo tratto di strada, lungo circa tre chilometri, ha inghiottito miliardi di lire per lavori che non rispondono alle esigenze geologiche e morfologiche del luogo - scrive Soraci - diverso tempo fa, quando avrebbe dovuto essere aperta al pubblico, si sono verificati smottamenti prevedibili. E così, l'arteria è rimasta sempre chiusa, sbarrata da alti cancelli, che ricordano il Muro di Berlino".
Nel documento, inviato per conoscenza anche al sindaco di Imperia, Renato Pilade, e quello di Diano Marina, Ricciotti Garibaldi, Soraci chiede apertamente "ma è mai possibile che non si riesca a progettare una semplice galleria artificiale, come le tante già eseguite in Italia e nel mondo? Nel mese di giugno è cominciato il massiccio traffico turistico e, dato l'alto costo dell'Autofiori, migliaia di autovetture sono costrette ad attraversare Capo Berta a passo d'uomo, incolonnate dietro autotreni e Tir, italiani e stranieri: per percorrere sei chilometri, insomma, occorre anche mezz'ora, sotto il sole cocente, con grande disagio e spreco di tempo e benzina per gli automobilisti, in particolare per quelli imperiesi che, per ragioni di lavoro, devono spostarsi anche quattro volte al giorno, tra le due località".
Infine, lo stesso Soraci avanza una proposta. "Visto che, durante il periodo estivo, il pericolo di frane è ridottissimo, non si potrebbe aprire la strada al transito dei veicoli, alle biciclette e ai pedoni? Basterebbe il lavoro di un paio di giorni con le ruspe per ripulire la litoranea".