È una storia a lieto fine quella della tartaruga marina Waszp, ritrovata in difficoltà lo scorso 19 aprile nelle acque di Imperia, durante la regata MFI Eurocup Waszp 2025. Lo staff e gli istruttori dello Yacht Club Imperia, organizzatore dell’evento sportivo, avevano notato l’animale nuotare in modo anomalo e inclinato, con evidenti difficoltà a immergersi, nei pressi del campo di regata.
L’intervento immediato dei biologi dell’Associazione Delfini del Ponente APS, autorizzati al prelievo e al trasporto, ha permesso di mettere in sicurezza la tartaruga, in coordinamento con la Capitaneria di Porto e l’Acquario di Genova. L’esemplare è stato poi affidato ai Carabinieri del Servizio CITES per il trasferimento nella struttura genovese, dove ha ricevuto le cure necessarie. Battezzata Waszp, in omaggio alla categoria di imbarcazioni protagoniste della regata, la tartaruga è stata seguita attentamente dallo staff medico-scientifico dell’Acquario di Genova per diversi mesi. Una volta ristabilita, l’animale è stato restituito al suo habitat naturale al largo della costa genovese, a bordo di un’imbarcazione della Guardia Costiera. Al momento del rilascio, Waszp misurava 38,7 cm di lunghezza del carapace, 35,5 cm di larghezza e pesava 6,7 kg.
Dal 1994, l’Acquario di Genova è attivamente coinvolto nel soccorso delle tartarughe marine in difficoltà. Dal 2009 è referente per la Regione Liguria nell’ambito dell’accordo Stato-Regioni per il recupero delle Caretta caretta, e dal 2017 è riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza dal ministero della Transizione Ecologica.
L’attività di pronto intervento è svolta in collaborazione con i carabinieri del Servizio CITES, la Guardia Costiera e l’Associazione Delfini del Ponente, nell’ambito di un protocollo d’intesa volto alla tutela della fauna marina e alla promozione di una maggiore sensibilità ambientale tra i fruitori del mare.
Le cause che portano al ricovero delle tartarughe marine sono molteplici: dalle interferenze con le attività di pesca all’ingestione accidentale di plastica, dagli impatti con imbarcazioni alla presenza di reti abbandonate o ami all’interno dell’apparato digerente. Non di rado, le tartarughe arrivano in condizioni critiche a causa di patologie debilitanti o inquinanti come il petrolio.
In caso di avvistamento di un esemplare in difficoltà, è fondamentale contattare tempestivamente la Guardia Costiera al numero 1530 o al 112, evitando di catturare o trasportare autonomamente l’animale. La tempestività e il corretto intervento possono fare la differenza tra la vita e la morte per questi preziosi abitanti del mare.