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Cronaca | 06 giugno 2025, 11:31

Caso Maiolino, Marvaldi in aula: “Il sindaco insisteva per trovare una soluzione, ma Maiolino era ingestibile”

Il dirigente dei Lavori pubblici ha descritto il meccanico come una "persona difficile" che ignorava i consigli tecnici

Il sindaco Scajola all'ingresso in Tribunale stamattina

Il sindaco Scajola all'ingresso in Tribunale stamattina

È entrato nel vivo con dichiarazioni di peso il processo per favoreggiamento a carico del sindaco di Imperia, Claudio Scajola, accusato di aver tentato di ostacolare un sopralluogo della polizia locale  in un terreno del meccanico Antonio Maiolino, sospettato di abusi edilizi. Protagonista dell’udienza odierna, svoltasi presso il tribunale del capoluogo, Marco Marvaldi, dirigente del settore Lavori pubblici del Comune.

Marvaldi ha testimoniato che il primo cittadino sollecitava con insistenza una "soluzione" per una presunta sanatoria edilizia in favore del meccanico. “Il sindaco voleva in modo deciso che venisse trovata una strada. Chiedeva che fossimo noi, i tecnici comunali, a indicare la soluzione giusta, ai consulenti di Maiolino che non riteneva all'altezza”, ha affermato Marvaldi incalzato dal pm Lorenzo Fornace, davanti alla giudice Francesca Eleonora Chiara Di Naro.

Una posizione, quella del dirigente, che sembra porre l'accento su un contesto di forte pressione interna negli uffici tecnici comunali. Ma allo stesso tempo emerge anche un quadro critico nei confronti del comportamento del meccanico, ritenuto da Marvaldi “una persona difficile”. “I consigli che gli davamo erano buoni, ma poi faceva come voleva – ha proseguito Marco Marvaldi –. L’installazione dell’officina doveva essere temporanea, non in cemento armato. Dopo glielo abbiamo anche rinfacciato, moralmente”. Uno snodo chiave del processo sarà una riunione del luglio 2022, che verrà esaminata in una prossima udienza. “In quell’occasione – ha aggiunto il dirigente – il collega Ilvo Calzia (ex dirigente dell'Urbanistica ndr) disse chiaramente che Maiolino si era messo da solo in un cul-de-sac”.

Sulla delicata questione dello sgombero dell'officina di via Trento, necessaria per consentire i lavori della nuova pista ciclabile, Marvaldi ha precisato che Maiolino sosteneva di avere un contratto d’affitto con Metropolis. Tuttavia, si trattava di un contratto del 2001, ormai scaduto, e quindi non più valido. “Naturalmente, prima se ne fosse andato, meglio era per il Comune.”

Il cuore dell’accusa ruota attorno alla presunta interferenza del sindaco Scajola nel lavoro della polizia locale. L’ex comandante Aldo Bergaminelli, che ha poi lasciato il comando imperiese per un incarico a Roma, ha denunciato di aver ricevuto una telefonata (registrata e ascoltata in aula) dai toni accesi da Scajola, con l’ordine di far sgomberare gli agenti dal terreno lungo il torrente Caramagna. “Li mandi via, mandi questi vigili fuori dai coglioni”, ha  detto il sindaco, secondo quanto riportato nella denuncia.

La giustificazione di Scajola — la presenza di una presunta sanatoria edilizia — è già stata smentita dagli agenti in aula, e oggi è arrivata un’ulteriore conferma anche da parte del geometra Paolo Ronco, funzionario del Comune che seguì la pratica. “La sanatoria non era procedibile, mancavano le comunicazioni urbanistiche richieste dalla legge; erano presenti solo quelle ambientali”, ha dichiarato Ronco.

Il sindaco Claudio Scajola è difeso dall’avvocata Elisabetta Busuito. Il processo proseguirà con ulteriori testimonianze il 19 settembre.

Diego David

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