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Attualità | 30 maggio 2025, 07:09

Siglato a Imperia un protocollo per il recupero di uomini responsabili di comportamenti violenti nelle relazioni

Il progetto promosso dall'associazione WhiteDove ed altri Enti

Siglato a Imperia un protocollo per il recupero di uomini responsabili di comportamenti violenti nelle relazioni

Siglato un protocollo per il recupero e la rieducazione degli uomini responsabili di comportamenti violenti nelle relazioni affettive. Il progetto è sottoscritto dall’associazione WhiteDove, che a Imperia gestisce da quasi due anni il Cuav, il centro rivolto agli uomini autori di violenza, insieme all’Asl1, il Tribunale di Imperia, la Procura della Repubblica, l’Ufficio locale esecuzione penale esterna, l’Ordine degli avvocati di Imperia e la Camera Penale di Imperia e Sanremo.  

Un riconoscimento per l’impegno profuso negli anni in questo campo”, commenta Silvia Baudrino, presidente dell’associazione ligure WhiteDove Ponente. Il protocollo concretizza quanto stabilito dalle nuove normative in materia di violenza di genere e in particolare dal Codice Rosso che prevede agevolazioni, come sconti di pena o la sospensione condizionale della pena, per coloro che intraprendono un percorso di recupero dalla durata minima di un anno. 

Il progetto di responsabilizzazione prevede un percorso psicoeducativo che si sviluppa attraverso sedute individuali o, preferibilmente, di gruppo. Negli anni l’utenza del Cuav è cambiata, con una drastica diminuzione degli accessi spontanei. Gli uomini giungono obbligati da provvedimenti giudiziari, ma l’auspicio è che l’avvicinamento diventi anche volontario: “L’associazione nasce con il desiderio di aiutare gli uomini a cambiare determinati meccanismi che hanno condotto alla violenza -spiega Baudrino-. L’obiettivo è attirare uomini che, ai primi campanelli di allarme all’interno della relazione, decidono spontaneamente di intraprendere un percorso, ben prima di una denuncia o una condanna". 

Alla riabilitazione dell'uomo si affianca la prevenzione, necessaria per scardinare la matrice strutturale della violenza: "Promuoviamo attività nelle scuole e, dal prossimo anno, anche nei contesti sportivi -conclude Baudrino-. E' indispensabile un lavoro capillare sul territorio per iniziare a farci conoscere anche dai non addetti ai lavori". 

Sara Balestra

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