Il 'caso Ciccione' torna ufficialmente in consiglio comunale. A riportare all’attenzione dell’Amministrazione quella che ha ormai tutti i tratti di una vicenda scandalosa è il consigliere comunale del Partito Democratico Ivan Bracco che annuncia un’interrogazione.
Al centro della questione c’è, naturalmente, il lo stadio 'Nino Ciccione', ridotto in condizioni disastrose dopo i lavori per la sostituzione delle torri faro nell'ambito della realizzazione della Cittadella dello sport nell'antistadio, per un milione e 300mila euro di fondi pubblici del Pnrr. Il fondo di gioco, che avrebbe dovuto essere rifatto, oggi è inutilizzabile. Nessun intervento è partito, i tempi tecnici per riseminare l’erba naturale i sono ormai scaduti e la prossima stagione calcistica si avvicina a grandi passi. Il rischio, concreto, è che la l'Imperia si presenti ai nastri di partenza senza nemmeno un campo dove disputare le gare casalinghe.
Bracco si prepara a chiedere conto all’Amministrazione su tutto: “Voglio sapere come intende intervenire per rendere nuovamente fruibile il campo, in quale data è previsto l’inizio dei lavori, quando dovrebbero concludersi e, soprattutto, se siano state individuate le cause dell’intervento precedente, che ha prodotto solo danni.” Ma non basta. Il consigliere dem punta anche il dito sulle eventuali responsabilità: “L’Amministrazione ha attivato iniziative per recuperare le spese a carico dei soggetti responsabili del disastro? Sono stati fatti accertamenti? Ci sono verifiche in corso?”
Nel frattempo, aleggia anche la questione della cessione del club a Pino Ruggieri, trattativa che è ancora avvolta dall’incertezza. I bilanci del club sono attualmente nelle mani del commercialista di fiducia dell'imprenditore emiliano Paolo Trucco, ma indipendentemente dall’esito dell’operazione, il fondo campo resta un problema gigantesco. Senza un piano chiaro e immediato, la stagione sportiva rischia di iniziare nel caos.