La cultura imperiese ostaggio dei privati. È quanto sostiene il consigliere comunale del Partito Democratico Ivan Bracco. Il caso riguarda il rifiuto che Bracco definisce “inspiegabile e scandaloso” da parte dell’amministrazione comunale all’inserimento del museo ‘Voci dell’etere’, di proprietà della famiglia Sessa e situato nella frazione di Oliveto, all’interno del circuito museale cittadino. “La risposta dell’assessore Roggero che rendo pubblica – dice il consigliere dem - conferma quello che in molti temevano ma pochi avevano il coraggio di dire ad alta voce,: il Comune di Imperia ha abdicato al proprio ruolo, lasciando la gestione della cultura, e quindi, del pensiero, della memoria storica e dell’identità cittadina, nelle mani di Municipia Spa, una società privata.
“Non è possibile accettare un ‘no’ mascherato da risposta tecnica – tuona Ivan Bracco – quando la realtà è che non c'è la volontà politica di includere un museo nel circuito cittadino. Questo nonostante la nostra offerta culturale sia tutt’altro che abbondante”.
“Municipia Spa, società esterna a cui è stata affidata la gestione dell’intero sistema museale, ha il potere di decidere cosa è cultura e cosa no. Il Comune, come confermato nella nota dell’Assessore Roggero, ‘ha trasferito la governance, la rendicontazione e la programmazione cultural’ al partner privato. In parole povere, il Comune ha ceduto le chiavi della cultura cittadina”, sottolinea Ivan Bracco insiste: “I cittadini devono sapere che non sono più loro, attraverso i loro rappresentanti, a decidere del patrimonio culturale della città. Ora è un soggetto privato a decidere se un museo merita o meno di essere valorizzato. Questa è una sconfitta per tutti noi”.
Bracco annuncia nuove iniziative per riportare “il controllo della cultura nelle mani di chi ne è il vero proprietario: la comunità imperiese”.