Un nuovo capitolo nella vicenda dell’Aurelia Bis a Imperia si apre con il ricorso formale presentato dal Comitato Prino-Garbella, rappresentato legalmente dall’avvocato genovese Daniele Granara, contro i pareri espressi nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) riguardante il progetto della nuova variante stradale. Il ricorso è stato indirizzato a una serie di enti istituzionali, tra cui Regione Liguria, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, Ministero della Cultura, ARPAL e Anas, con l’obiettivo di bloccare l’iter autorizzativo in corso.
“Un passaggio importante che indica chiaramente la volontà del comitato di difendere il proprio territorio nel disinteresse del Comune”,
dichiara Alessandro Barla, portavoce del Comitato. Nel ricorso si evidenziano numerose criticità, sia di natura ambientale, paesaggistica che idrogeologica, che secondo i firmatari rendono l’opera non compatibile con il territorio. Le principali motivazioni sono. Preoccupazioni paesaggistiche e ambientali: il progetto rischia di compromettere in maniera significativa il pregio naturalistico e paesaggistico dell’area interessata, con conseguente deprezzamento degli immobili esistenti; Rischio idrogeologico: viene evidenziata l’inadeguatezza del progetto rispetto alla fragilità idrogeologica dell’area adiacente al Torrente Prino, che non sarebbe in grado di reggere un intervento infrastrutturale di tale portata, esponendo i residenti a potenziali pericoli; Espropri e demolizioni: l’attuale tracciato prevede l’abbattimento di numerosi immobili esistenti, con “enorme pregiudizio per i proprietari, abitanti e titolari di attività economiche”.
Uno dei nodi più contestati riguarda l’innesto nella Statale e lo svincolo Aurelia Ovest, dove la presenza ravvicinata di edifici residenziali e una struttura ricettiva renderebbe necessarie particolari opere di mitigazione non previste dal progetto attuale. Il Comitato segnala inoltre che il progetto è carente "per quanto riguarda l’integrazione con l’ambiente circostante e i raccordi con l’intorno urbano, che potrebbero essere risolti con soluzioni diverse e meglio calibrate".
Viene anche proposta una soluzione alternativa al tracciato in progetto: "anziché realizzare il ponte sul Prino e procedere con un rilevato sulla sponda destra, si suggerisce di utilizzare la viabilità esistente sulla sponda sinistra, nei pressi del campo sportivo, per collegare l’attuale Aurelia con la rotatoria dello svincolo di Imperia Ovest. Questa soluzione, secondo il Comitato, ridurrebbe l’impatto ambientale e sarebbe anche più funzionale nel caso di una futura estensione dell’Aurelia bis oltre Imperia, trattandosi di un possibile collegamento secondario.
Il progetto dell’Aurelia Bis oggetto del ricorso rappresenta un’infrastruttura imponente, articolata in cinque tratti per una lunghezza complessiva di circa 10 km, destinata a collegare Imperia Ovest, a monte, con il tracciato originario della Via Aurelia, a mare, in prossimità della foce del Torrente Prino.v Si tratta di una strada extraurbana secondaria di tipo C1, con una corsia per senso di marcia, che dovrebbe terminare all’altezza del Torrente Impero, congiungendosi con la Statale 28 'Col di Nava'.
Il Comitato Prino-Garbella ribadisce il proprio impegno a tutela del territorio e dei cittadini, denunciando quella che considera una "pianificazione disattenta e pericolosa".