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Calcio | 28 novembre 2024, 07:23

Lavori sbagliati al 'Ciccione', l'Imperia calcio chiede una perizia

"Il campo si allaga, noi danneggiati", dice il presidente Fabrizio Gramondo

Lavori sbagliati al 'Ciccione', l'Imperia calcio chiede una perizia

"Il fondo del 'Ciccione' non drena correttamente per questo il campo si allaga anche con pioggia normale. Occorre capire il motivo per questo chiederemo una consulenza ad un agronomo". A dirlo è il presidente dell'Imperia calcio Fabrizio Gramondo.  Secondo il numero 1 di piazza d'Armi "il sottosuolo è diventato duro come una pietra, forse a causa dei mezzi che sono entrati per i lavori, in particolare per il montaggio delle torri faro". 

Rischia, dunque, di sfociare in una controversia legale tra  il  Comune, la ditta che ha realizzato i lavori, la Green System di Chiusavecchia  e il club nerazzurro che gestisce l'impianto, l'affaire dello stadio cittadino. Pomo della discordia le cattive condizioni del campo di gioco, causate, evidentemente,  dall'insufficiente drenaggio del terreno.

"Toccherà un esperto nel settore dei campi di calcio - prosegue Fabrizio Gramondo  -  stabilire se i lavori stati fatti a regola d'arte. Noi come società non potevamo fare di più. Il Comune ci ha consegnato le chiavi il 6 settembre, due giorni dopo è iniziato il campionato sotto il diluvio con partita sospesa con rinvio col Ligorna. Risultato, i ragazzi non hanno mai potuto allenarsi al 'Ciccione' e la società  non può disporre dell'impianto come dovrebbe". 

L'Imperia, nel frattempo, ha chiesto alla Federazione di poter disputare in caso di maltempo le partite casalinghe su un campo alternativo: "Ormai le previsioni del tempo sono attendibili (il nostro esperto Stefano Sciandra è avvisato ndr), quindi, abbiamo chiesto se è possibile contare su un un campo alternativo, magari anche non omologato per la D con prescrizioni. Non possiamo più rischiare di farci sospendere le partite o giocare in un acquitrino ogni volta che scendono due gocce. Domenica scorsa se non avesse smesso sarebbe ricapitato". 

Quella che si prospetta, dunque, è una battaglia legale, qualora le parti in causa decidessero di andare davanti a un giudice. In questo caso, il rischio, sarebbe che l'impianto rimarrebbe chiuso per la durata del contenzioso, a meno che non si  trovi un accordo bonario. La palla, comunque, è nelle mani del Comune, che non si è ancora  espresso solo su  quale sia la scelta migliore da adottare. 

"Dispiace solo che ci sia chi ne approfitta per fare polemica politica. I lavori decisi dal Comune hanno permesso di migliorare l'efficientamento energetico e di poter disporre di torri faro omologate", conclude Gramondo

Diego David

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