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Solidarietà | 24 settembre 2024, 07:45

A Imperia il Telefono Amico per "Ascoltare chi ha bisogno e dare supporto emotivo"

"Forniamo il nostro aiuto senza giudicare e nel massimo rispetto", spiega il presidente Maurizio Lavagna

A Imperia il Telefono Amico per "Ascoltare chi ha bisogno e dare supporto emotivo"

Ascoltare chi ha bisogno e dare supporto in caso di emergenza emotiva”, è questo lo scopo dei volontari del Telefono Amico, associazione che opera anche a Imperia dal 1985.

Quello imperiese è uno degli undici centri nazionali che fanno capo a “Ce.Vi.Ta”, il centro virtuale Telefono Amico. Le chiamate vengono canalizzate su un unico numero nazionale e i volontari, da tutta Italia, riescono a coprire le 24 ore di ogni giorno della settimana.

L’anonimato, dell’operatore e di chi telefona, è una condizione indispensabile per garantire la riservatezza necessaria a rendere efficace il servizio: “Non chiediamo il nome di chi ci contatta e non vediamo il numero di telefono -spiega il presidente dell’associazione imperiese Maurizio Lavagna- questo permette a chi chiama di esprimersi nella massima libertà”.

Per mettersi in contatto con un operatore, chi ha necessità, può chiamare il numero 02 99777: Non diamo istruzioni, ma cerchiamo di mettere la persona nella condizione di poter affrontare in autonomia il problema. Forniamo il nostro aiuto ascoltando senza giudicare e nel massimo rispetto”, sottolinea Lavagna. A Imperia i volontari sono una ventina, duecento quelli che operano in tutta Italia, si tratta di un’attività che richiede una formazione costante che avviene attraverso incontri a livello locale e nazionale.

La richiesta è elevata e il target di chi chiede aiuto è estremamente vario: “Riceviamo chiamate da persone di ogni età e da ogni regione d’Italia. Chi telefona sta vivendo un’emergenza emotiva, le problematiche sono molteplici, forme diverse di disagio personale, come malattie, questioni sentimentali, la perdita del lavoro”.

Saremmo superflui se in questa società esistesse una maggiore predisposizione ad ascoltare il prossimo -conclude Lavagna- c’è un bisogno enorme di parlare e poche persone disponibili ad ascoltare”.

Sara Balestra

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