La transazione, oggetto di un punto all'ordine del giorno del consiglio comunale in programma domani sera, definisce i rapporti tra il Comune ed il Fallimento della Società Porto di Imperia, dichiarato nel 2014 dal Tribunale di Imperia. Di lì in poi Il Fallimento ha affittato alla Go Imperia, società in house interamente partecipata dal Comune capoluogo, l'azienda di proprietà della società fallita.
Sul piano dei crediti, il Comune di Imperia aveva chiesto l'ammissione al passivo del fallimento di una serie di pretese creditorie, ammontanti, nel loro complesso, a oltre 115 milioni di euro. Nel luglio 2016, il Giudice Delegato aveva disposto l'ammissione per soli 2,6 milioni di euro circa, respingendo ogni ulteriore pretesa.
A modifica di questo decreto, il Tribunale di Imperia, nel giugno 2020, ha disposto l'ammissione del Comune al Fallimento in "prededuzione chirografaria" per circa 70 milioni di euro. Quest'ultima decisione è stata impugnata dal Fallimento ed il ricorso è attualmente pendente davanti alla Corte di Cassazione.
L'accordo che si conclude, in cui Go Imperia acquista l'azienda affittata, sul piano dei rapporti tra il Comune e il Fallimento vede una rinuncia al contenzioso ed alle maggiori pretese vantate, a fronte di una saliente maggiorazione dei crediti prededuttivi già riconosciuti dalla procedura, con un imminente riparto di una quota dell'attivo ai creditori chirografari tale da assicurare al Comune di Imperia, allo stato attuale, una somma non minore di 1 milione e 50 mila euro.
Resta salvo il diritto del Comune di percepire in prededuzione le somme distribuite ai creditori in futuri riparti.
La proposta di transazione così configurata, tenendo conto della effettiva capienza dell'attivo fallimentare, dell'aumento dei crediti prededuttivi riconosciuti spontaneamente e dell'alea e dei costi del contenzioso in atto, ha ricevuto il parere favorevole del legale che assiste il Comune nel contenzioso stesso.