Appunti di storia. Porto Maurizio sulla via dei pellegrinaggi di fede e non solo

Non solo la devozione cristiana, ma anche viandanti, commercianti, cavalieri verso le Crociate e marinai, puntavano su Porto Maurizio e su Ventimiglia come centri di raccolta e di partenza verso le rispettive direzioni.

Il Giubileo indetto da papa Bonifacio VIII vide in Porto Maurizio uno snodo molto importante per il pellegrinaggio a Roma per coloro che provenivano dalla Spagna, dalla Francia e dal Nord Europa.

Sulla presenza del Petrarca nella Marina del borgo ligure, per motivi diversi da quelli citati, si è parlato in precedenti occasioni. Se il  poeta giunse via mare a Porto Maurizio, veleggiando da Monaco, lo stesso se ne riparti via terra verso Roma e Napoli, dopo l'acquisto di cavalli, infastidito dalle condizioni del mare.

Come si è detto Petrarca non era spinto, nella circostanza, dallo spirito della fede, ma dalla missione  affidatogli dal Pontefice avignonese. Porto Maurizio e Ventimiglia si trovavano del resto in una posizione geograficamente ancor più favorevole dopo lo spostamento della curia papale da Roma ad Avignone per i movimenti dalla città francese e Roma e ciò consentiva anche a diplomatici, intellettuali e religiosi di fare la spola tra i due centri della cristiani taxi latina.

Da una lettera del Petrarca si sa peraltro che, al pari di Ventimiglia, al terminale di Porto Maurizio sorgevano ospizi ed ospedali per sostenere chi ne avesse bisogno. Il ricordo di queste opportunità che si potevano cogliere in quell'epoca e inoltre la grande testimonianza di accoglienza, nonostante i pregiudizi, degli ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna dopo il 1492, sia a Porto Maurizio che ad Oneglia, prevalentemente diretti a Genova, danno prova di quanto la solidarietà non venisse mai meno in questo angolo di Liguria. Non si mancherà di tornare sull'argomento.