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Economia | 18 luglio 2023, 12:21

Farmaci da banco: è possibile detrarli dalle tasse?

Quando si parla di farmaci da banco si fa riferimento a quei prodotti che è possibile acquistare presso le farmacie, comprese quelle online, senza la necessità di presentare ricetta medica.

Farmaci da banco: è possibile detrarli dalle tasse?

Quando si parla di farmaci da banco si fa riferimento a quei prodotti che è possibile acquistare presso le farmacie, comprese quelle online, senza la necessità di presentare ricetta medica.

Si tratta di prodotti che si rivelano utili in presenza di diversi sintomi, molti dei quali piuttosto fastidiosi, senza per forza dover passare dal medico. Il loro utilizzo comporta che la persona lo faccia con consapevolezza e buon senso.

Quali sono i farmaci da banco? Appartengono alla categoria diverse formulazioni tra cui aspirina e paracetamolo, nonché molteplici altri articoli di uso comune: antidolorifici, gocce oculari, antiverruche, antimicotici, creme o pomate con una componente antibiotica, ecc. ecc.

Ogni legislazione è diversa, quando si parla di farmaci da banco, onde per cui non c’è da stupirsi se, ad esempio, ci si reca in vacanza nel Regno Unito e un prodotto che è possibile acquistare liberamente in Italia lì non lo è (o viceversa).

Una precisazione, comunque, appare necessaria. Non diversamente dagli altri aspetti della vita, anche il disciplinare farmaceutico è in costante evoluzione: non è perciò detto che un medicinale che non rientra al momento in tale tipologia non possa farne parte un domani.

Se una volta per l’acquisto di questo tipo di prodotti era necessario recarsi in farmacia, con l’avvento della digitalizzazione è possibile acquistare i farmaci da banco online presso le attività specializzate presenti sul web.

Ricordiamo che questo tipo di realtà devono essere collegate a una farmacia fisica: così dispone la legge italiana. Le farmacie online possono somministrare unicamente i prodotti che non necessitano di ricetta medica: per quest’ultimi è necessario il confronto a tu per tu con il farmacista.

Una domanda nasce dunque spontanea, ovvero: gli articoli da banco sono detraibili oppure no? In questo articolo rispondiamo a tale quesito e ad altri ancora.

Una panoramica sulle spese sanitarie detraibili

Cominciamo proponendo una panoramica generale rispetto a cosa risulta detraibile dall’Irpef per quanto concerne le spese sanitarie.

La fonte da cui abbiamo preso i dati è l’Agenzia delle Entrate, in modo da assicurare la totale correttezza delle informazioni di seguito riportate. Le spese sanitarie detraibili dall’Irpef sono dunque:

  • Prestazioni del medico generico, comprese quelle di tipo omeopatico.

  • Acquisto di medicinali da banco e di medicinali con ricetta medica. Rientrano inoltre nella categoria i farmaci omeopatici.

  • Visite specialistiche.

  • Indagini radioscopiche, ricerche, applicazioni, terapie e analisi.

  • Ricoveri in caso di degenze o per via di interventi chirurgici.

  • Trapianto di organi.

  • Cure termali, con l’eccezione delle spese legate al viaggio e al soggiorno.

  • Dispositivi medici e attrezzature di tipo sanitario, incluse le protesi sanitarie.

  • Assistenza di tipo riabilitativo/infermieristico: fisioterapia, laserterapia, kinesiterapia, ecc. ecc.

  • Prestazioni fornite da OS o personale abilitato all’assistenza di base, anche esclusiva.

  • Prestazioni di personale per il coordinamento delle attività assistenziali del nucleo familiare.

  • Prestazioni di un educatore professionale.

  • Prestazioni a opera di addetto qualificato all’attività di animazione/terapia occupazionale.

Come si può vedere, le spese detraibili dall’Irpef interessano non soltanto dispositivi e prodotti farmaceutici ma anche le prestazioni dei professionisti, sia quelli del pubblico che del privato.

I farmaci da banco rientrano pertanto nella categoria, seppur con una precisazione. Entriamo più nel dettaglio.

Come funziona la detrazione dei farmaci

Le spese di prodotti che risultano detraibili sono quelle inerenti a farmaci, specialità medicinali e farmaci omeopatici. Tra questi ci sono anche i prodotti da banco.

I medicinali, secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, “devono essere acquistati presso le farmacie, a eccezione dei farmaci “da banco” e quelli “da automedicazione” che sono ormai commercializzati anche nei supermercati e in altri esercizi commerciali".

La detrazione risulta valida anche per gli articoli che si acquistano presso le farmacie online e le attività commerciali in possesso di regolare autorizzazione. È possibile consultare l’elenco completo e aggiornato sul portale del Ministero della Salute.

Attenzione. Non rientrano nella categoria di prodotti detraibili dalla tassazione Irpef quelli catalogati come parafarmaci. Tra questi troviamo colliri, pomate, fitofarmaci, integratori, articoli della cosmesi farmaceutica, ecc. ecc.

Per ottenere la detrazione è necessario allegare la fattura durante la dichiarazione dei redditi oppure richiedere lo “scontrino parlante”: una misura diventata ormai di routine presso la maggior parte delle attività, online come in presenza.

In entrambi i casi è necessario specificare natura, qualità e quantità del prodotto o della prestazione conseguita nonché il codice fiscale del richiedente.

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