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Attualità | 26 marzo 2021, 07:11

Coronavirus, mentre si ipotizzano restrizioni anche dopo Pasqua i ristoratori da gennaio aspettano i 'sostegni'

Il prossimo 'ristoro' è previsto nei prossimi giorni e dovrebbe coprire le perdite di gennaio e febbraio, ma conti alla mano, si teme che la misura non sarà sufficiente

Un locale chiuso a Imperia

Un locale chiuso a Imperia

Mentre si discute sulle nuove restrizioni che probabilmente saranno prolungate oltre Pasqua (QUI), i ristoratori sono ancora in attesa dei sostegni promessi dal nuovo governo. Gli ultimi fondi stanziati sono arrivati a gennaio, relativi alle chiusure di novembre, che secondo le stime di Fipe Confcommercio non vanno a colmare la perdita che bar e ristoranti hanno subito con le chiusure di dicembre.

Il prossimo 'ristoro' è previsto nei prossimi giorni e dovrebbe coprire le perdite di gennaio e febbraio, ma conti alla mano, si teme che la misura non sarà sufficiente.

In totale – spiega a Imperia News Enrico Calvi, presidente provinciale di Fipe Confcommercio – i ristori finora ottenuti sono tre e ammontano al 20 per cento del fatturato di aprile 2019 per quanto riguarda la prima tranche arrivata a maggio 2020, al 200 per cento del primo ristoro arrivato a novembre 2020 e al 20 per cento del fatturato di aprile 2020, arrivato a gennaio 2021. Questo significa che coprono il 5 per cento della perdita di fatturato”.

E non andrà meglio con i prossimi sostegni, si stima infatti che mediamente i ristoratori riceveranno 3700 euro.Le cifre – continua Calvi – si attestano tra il primo e il secondo ristoro, quindi basse rispetto alla perdita reale”.

Ai ritardi dei ristori si aggiungono quelli del fondo di filiera, voluto dall'ex ministro all'agricoltura Teresa Bellanova che prevede l'erogazione di un contributi a fondo perduto per sostenere le attività di ristorazione che hanno effettuato acquisti di materie prime. La forbice dei contributi previsti varia tra i 1000 e i 10000 euro, ma dopo le prime 12 mila domande effettivamente pagate, l'erogazione dei fondi si è arenata per un problema alla piattaforma.

I contributi – conclude Calvi – sono pochi e non arrivano, se ne parla, ma al momento non è arrivato niente. Si ragiona su uno scostamento di bilancio, ma non si sa di quanto sarà, non si sa nulla sulle riaperture dopo Pasqua e il clima si sta surriscaldando. Inoltre, non si parla più degli affitti e sono in pochi ad aver ricevuto risposte dai proprietari dei muri su un abbassamento o un blocco del canone”.

Francesco Li Noce

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