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Eventi | 02 febbraio 2020, 09:01

Sanremo 2019: per il 'Festival in bianco e nero' il 1952, Nilla Pizzi la regina della Canzone

“Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate”. (seconda puntata)

ARCHIVIO FOTOGRAFICO MORESCHI

ARCHIVIO FOTOGRAFICO MORESCHI

Anche la seconda edizione del Festival della canzone italiana nel 1952 va in onda alla radio sul «secondo programma», che è il nuovo nome della “rete rossa” e in diretta dal Casinò di Sanremo. Presenta nuovamente Nunzio Filogamo, il palco è sempre di legno, la scenografia scarna, il biglietto costa 4 mila lire e il pubblico ancora seduto ai tavoli.

La prima edizione aveva registrato un inaspettato successo discografico: 80.000 copie di dischi venduti, di cui 36.000 solo della Pizzi, e con le case che, avendo sottovalutato l’avvenimento, erano rimaste colte di sorpresa dalla grande richiesta del pubblico. Con la crescita dell’attenzione verso il festival aumentano anche le richieste di partecipazione, cresce il numero dei cantanti ammessi e, per la serata finale, da Milano viene organizzato un treno speciale dei fan di Nilla Pizzi.

Nel 1952 Filogamo apre il Festival con un saluto entrato nella storia della televisione: “Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate”. Questa frase fu usata soprattutto per richiamare l’attenzione ed invitare al silenzio il pubblico presente in sala, che si intratteneva con grande allegria, ed era più attento alla cena che non allo spettacolo. La speranza del povero  Filogamo era quella di essere ascoltato almeno da chi sta a casa.

 

Gino Latilla nei panni dell'apprendista fotografo

Alla commissione esaminatrice sono arrivate 380 canzoni, ridotte poi a venti. Il numero degli interpretati è aumentato, passando da tre e cinque: Nilla Pizzi, Achille Togliani, il Duo Fasano, Gino Latilla e Oscar Carboni.

Oscar Carboni all'esordio sul palco di Sanremo

L’orchestra è sempre diretta da Cinico Angelini.

  Il maestro Angelini con Achille Togliani

La radio diffonde la parte delle tre serate dedicate alla gara, i collegamenti avvengono dalle ore 22 alle 22.45 per l’esecuzione delle canzoni e alle 23.45, per trenta minuti, per conoscere il risultato delle votazioni.

Vengono presentate dieci canzoni per volta tra la prima e la seconda serata. Le dieci considerate le migliori (cinque e cinque) accedono alla finale. In sala sono presenti cinque giornalisti la prima sera e quindici la seconda.

Le venti canzoni selezionate e, soprattutto le tre vincitrici, sono i motivi che i radio-ascoltatori sentiranno e risentiranno all’infinito per un anno di seguito. Questi motivi e i testi che li accompagnano sono gli indicatori dei dei gusti del popolo. E c’è chi commenta amaramente sui giornali: “la canzone è la poesia del popolo”.

 

         Nilla Pizzi durante le prove

Le seconda edizione celebra il trionfo e consacrazione della ‘regina’ della canzone italiana: l’insuperabile Nilla Pizzi con i primi tre posti: Vola colomba;  Papaveri e papere e Una donna prega.

Un exploit veramente unico.

La canzone vincitrice è certo suggestiva, ma stupisce come possa essere stata presentata dall’editore come “béguine”, un ballo popolare originario dei Caraibi.

                Nilla Pizzi

 

Nonostante il secondo posto, riscuote un grande successo “Papaveri e papere”, motivetto orecchiabile che qualcuno volle interpretare come una satira politica verso alcuni politici di governo: “Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolina, e tu sei piccolina (…) sei nata paperina, che cosa ci vuoi far?”

 

E’ il primo caso sanremese di polemica politica: la canzone resiste ad un tentativo di censura perché alcuni sospettavano che nei “papaveri” si identificassero i governanti democristiani e nelle “papere” il popolo. Gli autori smentirono seccamente i sospetti, sostenendo che la canzone voleva soltanto ironizzare sulla condizione femminile, ma il PCI comunque userà Papaveri e Papere nelle elezioni politiche, stampando manifesti contro i “papaveri” della DC.

Dopo aver conquistato le prime tre posizioni, la Pizzi si sfoga e piange: “La sera della vittoria mi ritrovai sola nel Salone delle Feste. Tutti se ne erano andati a giocare, e la sala era avvolta nella penombra….. La mia testa era piena di pensieri sgradevoli…. Ora sarei stata il bersaglio dell’invidia dei miei colleghi, ferita dai soliti pettegolezzi e tutti diranno che sono una raccomandata che con tutti i mezzi si accaparra le canzoni migliori”.

I pettegoli ben informati sostengono infatti che lei abbia una relazione con Cinico Angelini, di diciotto anni più grande. 

Le immagini di questo articolo sono dell'archivio Moreschi e si trovano nel libro Sanremo Story edizioni Zem di Vallecrosia

Oggi l'archivio Moreschi è chiuso, ma è possibile contattarlo ai numeri 3469436915 o 3497396715 se avete foto da ritoccare o volete rivedere le preziose immagini dell'archivio.

CLAUDIO PORCHIA

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