In vista del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della Violenza contro le Donne, il gesto di esporre una scarpetta creata appositamente assume un significato profondo e toccante.
"Questa iniziativa – spiegano dalla Proloco di Cosia d’Arroscia - non è solo un omaggio, ma un potente simbolo che si unisce al coro globale che dice "Basta!" a ogni forma di violenza di genere”. La scarpa rossa, o in questo caso la sua delicata riproduzione, è divenuta l'icona universale di questa lotta. Nata dall'installazione artistica di Elina Chauvet in Messico (Zapatos Rojos), rappresenta le donne che non ci sono più, vittime di femminicidio. La scarpa vuota e di un rosso acceso — colore che simboleggia il sangue versato, ma anche la forza e la passione della vita — è un monito visivo che ci ricorda un'emergenza globale: la violenza sulle donne è un fallimento della società intera.
“Esporre questa scarpetta è un modo per rendere visibile l'invisibile, trasformando un oggetto quotidiano in un vessillo di memoria e impegno. È un tributo alla resilienza e alla dignità di tutte le donne”, dicono ancora dalla Proloco di Cosio. La data del 25 novembre è stata scelta dalle Nazioni Unite per commemorare un evento tragico, ma fondante: l'assassinio delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e María Teresa) nella Repubblica Dominicana nel 1960. Queste tre donne, attiviste politiche contro la dittatura del regime di Trujillo, furono trucidate per il loro impegno per la libertà. Chiamate affettuosamente Las Mariposas (Le Farfalle), il loro sacrificio è diventato un faro che illumina la strada per i diritti delle donne in tutto il mondo.














