Un venerdì nero si profila all'orizzonte: i sindacati di base hanno confermato uno sciopero generale di 24 ore per il prossimo 28 novembre, coinvolgendo ogni settore, dal pubblico al privato, con l'obiettivo di far sentire la voce dei lavoratori.
La mobilitazione, indetta da sigle come USB, SGB, COBAS e altre, promette di bloccare il Paese, specialmente nei settori nevralgici dei trasporti e quindi i treni. L'impatto maggiore è atteso proprio su chi si sposta per lavoro e necessità. Il calendario ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) registra per quella data otto proclamazioni di sciopero generale, in buona parte coordinate fra loro e collegate alla contestazione della Legge di Bilancio 2026, definita dai promotori una “finanziaria di guerra”, e alle politiche di riarmo e di spesa militare del governo Meloni.
L’astensione riguarda in generale tutte le categorie pubbliche e private, con alcune eccezioni sul trasporto passeggeri, e modalità specifiche per ferrovie, autostrade e comparto aereo. In parallelo, le organizzazioni convocano manifestazioni e presìdi territoriali, nonché una mobilitazione nazionale il 29 novembre legata anche alla Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese.














