La Provincia di Imperia si affida allo studio legale Masotti Cassella di Milano per un'assistenza nella procedura di compravendita dell'ex bocciofila Pietro Salvo. Il dirigente del settore Infrastrutture, Scuole, Ambiente e Patrimonio, Mauro Balestra, e il RUP, Francesco De Marco, hanno deciso di rivolgersi all'avvocato Mascia Cassella "alla luce delle risultanze emerse dalla nuova perizia di stima redatta dall’Agenzie delle Entrate", sottolineano dall'Ente, con un incarico da 9.259 euro (di cui 5 mila per onorario).
L’ex bocciofila in corso Roosevelt è al centro di un'inchiesta condotta dai carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Lorenzo Fornace: era stata sequestrata nel febbraio del 2024 e poi dissequestrata. La Provincia aveva deliberato l'acquisto dell'area da Pietro Salvo per 115 mila euro, facendosi anche carico dei lavori di demolizione degli abusi edilizi per altri 48 mila euro. Il tutto per realizzare un parcheggio destinato ai mezzi dell'Ente.
Sono coinvolte cinque figure apicali dell’Ente provinciale: la segretaria generale Rosa Puglia, il dirigente del settore legale Manolo Crocetta, l'ex capo dipartimento Infrastrutture, ora in pensione, Michele Russo, il suo vice Fulvio Modugno e il funzionario Pier Carlo Gandolfo. Le ipotesi di reato sono falso e abuso d’ufficio, corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio. Lo stesso presidente Claudio Scajola è indagato per il solo per abuso d’ufficio (reato depenalizzato dalla riforma Nordio). Pietro Salvo, lo storico proprietario dell’ex bocciofila è indagato collateralmente per presunti abusi edilizi.
La vicenda, inoltre, sarebbe all'origine dell'allontanamento dell'ex dirigente Patrizia Migliorini: la segretaria Puglia, le avrebbe inviato una mail contenente la foto di una nota scritta a mano dal presidente Scajola: “I dirigenti risolvono, se non riescono se ne vadano. Questo è il dovere!!!”. La Procura ritiene che Migliorini non sia stata allontanata in un primo momento per ragioni legate alla gestione dell’Ato idrico – come dichiarato da Scajola successivamente in consiglio provinciale – ma per essersi opposta alla firma di una delibera che avrebbe assegnato alla Provincia la copertura dei costi di demolizione degli abusi edilizi realizzati dalla proprietà del terreno.
L’ex bocciofila era già stata oggetto di interesse da parte della Procura per l’inchiesta per corruzione che ha coinvolto l’ex sindaco di Aurigo ed ex consigliere provinciale Luigino Dellerba e i due imprenditori, Vincenzo e Gaetano Speranza.














