La Compagnia di San Leonardo ha festeggiato il ventennale di attività nei locali della casa natale-museo del Patrono di Imperia, nel cuore del Parasio. "Lo scopo sociale della Compagnia è quello di promuovere e divulgare la conoscenza del Santo e cercare di renderlo sempre più 'Santo Patrono' di tutta la città - spiega Roberto Principe, presidente dell'associazione - ma ci occupiamo di molto altro: in occasione dell'approssimarsi della festa del 26 novembre organizziamo una serie di attività quali torneo inter-parrocchiale di calcio e torneo di mini- volley a livello provinciale. Tutti gli anni organizziamo anche la distribuzione del pane di San Leonardo (a scopi benefici). Prosegue, ormai da anni, il gemellaggio con gli amici di Sezze, della Confraternita del Sacro Cuore, con scambi di visite-pellegrinaggi e approfondimenti religiosi e culturali. Nel 2022 avevamo iniziato i lavori di ristrutturazione della casa museo, con messa a norma degli impianti, migliore fruizione degli spazi museali, ampliamento delle superfici espositive. Oggi, finalmente, possiamo dire di aver regalato alla città un museo vero e proprio, meta di un turismo religioso in forte crescita, non soltanto dall'Italia ma anche dai Paesi esteri".

Di recente la Compagnia di San Leonardo ha rinnovato il direttivo, inserendo dirigenti e soci provenienti non solo dal Parasio e da Porto Maurizio ma da tutta la città. Vice presidenti sono Eleonora Papone (con delega ai rapporti col Centro Studi e direttrice del Museo), Alberto Ponte e Luca Solano. Paolo Codebò si occupa della tesoreria, Valerio Sgrò, Marco Barla, Giampiero Ciavattini, Paolo Aicardi e Mirco Aicardi sono i consiglieri. Fabrizio Campi, Sirio Vignolo, Miriano Pirero, Massimo Solaini, Piero Saglietto, Leonardo Lupi, Stefano Semeria completano la squadra.

I progetti alle porte sono tanti e ambiziosi. A cominciare dall'idea di disseminare lungo il percorso che porta dal Duomo di Porto Maurizio (dove è custodita la teca del Patrono) alla casa-museo una serie di borchie dorate con l'effige di San Leonardo, in modo da condurre visitatori, turisti, pellegrini e devoti al Parasio e ai luoghi sacri. C'è poi il progetto di installare una Via Crucis indoor, all'interno del museo, con statue riproducenti le Stazioni. Allo studio anche la possibilità di promuovere, nel 2026, una missione dedicata a San Leonardo, ospitata a Imperia, iniziativa evangelizzatrice straordinaria che potrebbe portare in città centinaia, forse migliaia di persone da coinvolgere in una serie di eventi religiosi, di preghiera e riflessione. "Su quest'ultima idea - confessa Principe - ci deve essere il fondamentale supporto della Curia, dei nostri parroci e della città tutta". Obiettivo dichiarato della Compagnia anche la pubblicazione di un libro sui miracoli riconosciuti e certificati di San Leonardo. "La maggior parte delle persone ne conosce forse un paio - conclude Principe - ma il nostro Patrono ne fece almeno una trentina: sarà nostro compito diffondere questo importante messaggio attraverso la loro rievocazione".
Figlio di Domenico Casanova e Anna Maria Benza, San Leonardo, al secolo Paolo Girolamo Casanova, nacque il 20 dicembre 1676 a Porto Maurizio. All'età di 12 anni si trasferì a Roma, ospite di uno zio paterno, e qui frequentò il collegio romano dei Padri Gesuiti che lasciò una profonda traccia nella sua maturazione interiore. Durante gli anni di studio, a cui si dedicò intensamente, non trascurò la sua formazione spirituale maturando lentamente la sua vocazione. Col nome di Leonardo vestì l'abito dei Frati Minori il 2 ottobre 1697. La scelta di abbracciare l'ordine di San Francesco risale, secondo i biografi, all'incontro casuale con due francescani: la povertà delle loro vesti e la modestia del portamento attrassero in modo particolare l'attenzione del Santo. Terminati gli studi, fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1702. Poco dopo, colpito gravemente da tubercolosi, si racconta che abbia fatto voto alla Vergine di impiegare tutta la sua vita nelle missioni, procurando con tutte le sue capacità la conversione delle anime. Fu così che nel 1708, ormai guarito dalla malattia, iniziò il suo ministero apostolico per gran parte d'Italia. Morì a Roma nel convento di San Bonaventura al Palatino il 26 novembre 1751.














