Attualità - 12 novembre 2025, 12:56

Porto turistico, l’Appi pronta al ricorso al Tar contro il parere della Corte dei Conti che impone l’acquisto a prezzo pieno

Cresce il timore che il porto si svuoti. Giardiello, “non è giusto ricomprare ciò che era già nostro”

Porto turistico, l’Appi pronta al ricorso al Tar contro il parere della Corte dei Conti che impone l’acquisto a prezzo pieno

Si riaccende la polemica sul futuro del porto turistico. La Corte dei Conti, nel suo recente parere sullo sconto del 50% destinato ai vecchi proprietari dei posti barca, ha sollevato perplessità sull’agevolazione, ritenendo necessario “evitare un ingiustificato nocumento al pubblico erario. In sostanza, i giudici contabili ritengono che i posti barca debbano essere riacquistati a prezzo pieno, senza riduzioni.

Una posizione che ha suscitato la dura reazione dell’Appi, l’associazione che riunisce circa 130 titolari di ormeggi, guidata da Vincenzo Giardiello, pronto a rivolgersi ai tribunali amministrativi: “Stiamo valutando un ricorso al Tar per convincere la Corte dei Conti a rivedere il proprio parere. Se il problema è l’Iva, voglio ricordare che l’abbiamo già versata con il primo acquisto: in questo modo l’erario incasserebbe due volte la stessa imposta”. Giardiello parla di una situazione “umiliante” per gli associati, che si sentono colpiti due volte: “Questa vicenda sembra il gioco delle tre carte. All’inizio lo sconto del 50% aveva creato sconcerto, ma poi si era compreso che era una proposta vantaggiosa, anche perché con il completamento dei lavori il valore dei posti barca aumenterà”.

Il presidente dell’Appi ricorda che molti soci avevano già acquistato i posti barca nel 2010, con una concessione cinquantennale poi decaduta, e ritiene ingiusto dover pagare di nuovo: “Non è corretto essere costretti a ricomprare, anche a metà prezzo, ciò che era già nostro. Se questa posizione resterà invariata, temo che molti soci si tireranno indietro e che il porto finisca per svuotarsi”.

La contesa resta dunque aperta tra l’esigenza di tutela del pubblico erario e le rivendicazioni dei vecchi concessionari, che chiedono solo di non essere penalizzati due volte.

Diego David

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