Diciamoci la verità: è capitato a tutti. Parcheggi la tua auto, torni dopo una spesa veloce o una lunga giornata di lavoro e, nel vetro del finestrino o sotto il tergicristallo, c'è lui: il fatidico biglietto da visita 'Compro Auto'. Di solito è un cartoncino sfrontato, magari con la silhouette di una sportiva di lusso che stride con la tua utilitaria, e una serie di promesse che sembrano troppo belle per essere vere: 'Pagamento immediato', 'Tutti i modelli' e, in grassetto, un anonimo numero di cellulare con nomi e mai cognomi.
Questi bigliettini (di cui avevamo già parlato nelle settimane scorse nel nostro giornale) sono il segnale un 'mercato invisibile' dell’acquisto di veicoli. Non si tratta infatti della concessionaria sotto casa. Dietro quei messaggi e numeri di telefono ci sono spesso broker, piccoli commercianti o intermediari che cercano di bypassare l'iter lungo e talvolta frustrante della vendita privata o del trade-in ufficiale.
Il loro modello è semplice: intercettare chi ha fretta di vendere e non vuole grane. Un'auto incidentata, un vecchio furgone, un'utilitaria che non passa la revisione? Loro, a parole, li prendono tutti. La chiave è la velocità. Per questo, molti proprietari, stanchi di annunci online o visite a vuoto, decidono di comporre quel numero. La contropartita, ovviamente, è il prezzo. La promessa del "pagamento immediato" ha un costo, e quasi sempre significa accettare una cifra sensibilmente inferiore al valore di mercato (Eurotax o Quattroruote).
Il commerciante deve infatti assicurarsi un margine elevato per coprire i costi, i rischi e garantire il proprio guadagno, spesso rivendendo l'auto a sua volta, a volte all'estero, o smontandola per i ricambi. E poi c'è il rovescio della medaglia, quello che irrita di più. La maggior parte di questi bigliettini, respinti con un misto di fastidio e scetticismo, finisce gettata con stizza a terra. Questo piccolo, costante gesto contribuisce, giorno dopo giorno, ad aumentare i rifiuti stradali. Un fenomeno di micro-inquinamento urbano che è la tangibile eredità di un sistema di marketing porta a porta (anzi, finestrino a finestrino) tanto efficace nel generare contatti quanto dannoso per il decoro delle nostre città. Alla fine, che si decida di chiamare o meno, il biglietto "Compro Auto" rimane un simbolo: quello di un’economia rapida, informale, che persegue la massima efficienza a costo della minima eleganza... e del massimo contributo al cassonetto stradale.














