Con grande piacere anno dopo anno la Serie A è sempre più equilibrata, con una distribuzione dei punti meno compatta, un numero crescente di contendenti sia per il campionato che per l’Europa, e molti club in cerca del salto qualitativo che li possa portare nella parte di classifica che conta. Grande equilibrio soprattutto tra le big, eccezion fatta per la Roma che è partita fortissimo e la Viola che invece è in zona retrocessione.
Bene anche gli azzurri del nostro campionato: riemergono Barella, Di Marco e Bastoni dell’Inter dopo un inizio di stagione incerto, mentre sembrano acquistare fiducia Pellegrini e Cristante della Roma, match-winner rispettivamente negli scontri con Lazio e Fiorentina.
Note positive anche per i giovani, con Camarda ed Esposito in gol e Bartesaghi che grazie ad assenze e squalifiche riesce a trovare minuti preziosi nel Milan di Max Allegri.
Qui Coverciano
Dal punti di vista degli impegni nazionali invece, gli Azzurri di Gennaro Gattuso saranno impegnati fino a Novembre nelle qualificazioni dei Mondiali 2026, con l’avventura che potrà protrarsi fino a Marzo 2026 in caso di play-off.
L’italia è stata inserita nel Gruppo I, ed è reduce da due vittorie fondamentali contro Estonia ed Israele, anche se la pesante sconfitta norvegese ha riacceso in molti italiani un incubo play-off che in passato ha già fatto male.
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Protagonisti italiani: chi sale e chi scende
Tra i giocatori più in slancio in questo periodo di qualificazioni per i prossimi mondiali spiccano Bryan Cristante, inserito proprio da Gattuso nel gruppo, e Nicolò Barella, finalmente decisivo sia con l’Inter che in nazionale dopo un periodo di difficoltà.
Tra le file dell’attacco invece, Cancellieri ed Orsolini figurano tra le prime posizioni della classifica capocannonieri, entrambi a segno già 3 volte in questo avvio di stagione.
Per quanto riguarda invece il futuro della nostra nazionale maggiore, non possiamo che felicitarmi per i miglioramenti di Pio Esposito e Camarda, pupilli delle due sponde milanesi, che rispettivamente con l’Inter e in prestito al Lecce hanno finalmente iniziato ad incidere anche in Serie A.
Dalla Serie A alla Nazionale: Sinergie e Ostacoli
Dall’arrivo del nuovo CT Gennaro Gattuso, gli azzurri sembrano avere una marcia diversa: dopo il catastrofico 3-0 contro la Norvegia di Holand, due vittorie e 10 gol segnati, nonostante la vittoria rocambolesca contro Israele.
La capolista rimane la nazionale norvegiese grazie ad una differenza punti abissale, ma soprattutto a pari merito con gli azzurri nonostante una partita ancora da disputare rispetto agli uomini di Gattuso.
Dal punto di vista della sinergia tattica, ciò che più si nota è un effetto-specchio con l’Inter a fornire meccanismi che bene si riconoscono nella nazionale, quindi esterni di ampiezza e mezzale aggressiva, mentre Roma e Napoli apportano qualità sia su calci piazzati che nel gioco tra le linee. L’Atalanta infine, aiuta con i suoi giocatori nel mantenere intensità alta e rotazioni profonde.
Il risultato è una Italia che può e deve alzare la pressione nel corse delle prossime partite, migliorando il cambio di registro all’interno della stessa partita, qualità che però già abbiamo avuto il piacere di osservare, nella vittoria per 5-4 di Haifa.
La Profondità della Rosa e le Alternative per il CT
Nelle caratteristiche tecniche della rosa di mister Gattuso possiamo infine trovare il discriminante tra qualificazione diretta e il passaggio dai play-off.
Quello che manca infatti è un giusto equilibrio tra le figure più esperte e consolidate degli azzurri (Donnarumma, Bastoni, Barella…) con delle alternative in forma e soprattutto all’altezza della nazionale, con un pronto contributo in materia di gol.
In questo senso, il nostro stesso campionato sta dando vita a candidature validissime: si varia da punte di rotazione come Pinamonti, seconda scelte però di qualità. fino ad esterni come Orsolini e Zaccagni, professionisti nell’annientare blocchi bassi.
C’è un altro dato strutturale che però influisce sulle qualità e sulla quantità di scelte disponibili.
L’annuale report CIES ci racconta infatti una realtà italiana che difficilmente premia i giovani, con lo stesso club campione d’Italia che nella scorsa Champions ha registrato il 46,8% di minuti agli over 30. Il trend evidenzia che non solo la difficoltà dei più anziani nella continuità atletica ma anche la difficoltà degli stessi giovani nel trovarsi uno spazio protetto per crescere.
Il risultato è quindi una filiera ancora ampia (1,5 milioni di tesserati FIGC) ed in ripresa economica, ma che pecca di concorrenza reale in molti ruoli, in una nazionale ancora in salute, ma che senza un progetto consolidato per i giovani rischia di vedersi un margine d’errore sempre più piccolo.
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