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Attualità | 02 ottobre 2025, 12:44

Raccolta differenziata, la provincia di Imperia dovrà sborsare 170 mila euro per le mancate performance

Solo il capoluogo ha superato il tetto del 65%, altrove non decolla

Raccolta differenziata, la provincia di Imperia dovrà sborsare 170 mila euro per le mancate performance

La provincia di Imperia si trova di fronte a un allarme ecologico ed economico. La raccolta differenziata non decolla, e i risultati del recente monitoraggio confermano una tendenza preoccupante: metà dei Comuni non ha raggiunto la soglia minima del 65%, esponendo l'intero territorio a pesanti penalità finanziarie. 

I dati consolidati evidenziano un marcato divario tra i centri più virtuosi e quelli in forte ritardo, con la Provincia che si vede costretta a stanziare 170 mila euro in sanzioni, una somma che inevitabilmente peserà sui bilanci locali e, di conseguenza, sui cittadini. Tra i centri urbani più popolosi, la situazione è mista ma complessivamente insoddisfacente. Imperia è l'unico grande centro a superare la soglia di legge del 65%, dimostrando che l'impegno sul capoluogo ha prodotto i risultati attesi; Sanremo si ferma al 59%.

 La Città dei Fiori manca l'obiettivo per un soffio, ma la percentuale resta insufficiente per evitare le penalità; Ventimiglia si posiziona ancora più in basso, con un deludente 50%, confermando le difficoltà nel gestire il ciclo dei rifiuti nell'estremo Ponente ligure.

Il quadro provinciale è caratterizzato da forti contrasti. Mentre alcuni piccoli centri mostrano performance da 'Comune Riciclone', altri restano ancorati a percentuali estremamente basse. A svettare nella classifica della virtuosità è Pompeiana, che si conferma il Comune più efficiente nel gestire la separazione dei rifiuti, dimostrando che l'organizzazione mirata e la collaborazione dei cittadini possono fare la differenza anche nei piccoli borghi. 

Dall'altra parte della classifica, il Comune di San Biagio della Cima è il fanalino di coda, con una percentuale che non raggiunge nemmeno i livelli minimi. La sua performance negativa contribuisce ad abbassare sensibilmente la media complessiva provinciale. La mancata aderenza all'obiettivo del 65%, previsto dalla normativa nazionale, implica l'applicazione di tariffe più alte per lo smaltimento dell'indifferenziato. 

Le sanzioni per 170 mila euro imposte dalla Provincia ai Comuni inadempienti sono il segnale che il tempo per l'adeguamento è scaduto.  Il monito è chiaro: i Comuni hanno bisogno di accelerare drasticamente le proprie politiche ambientali per evitare che i costi delle sanzioni ricadano, ancora una volta, direttamente sulle tasche dei residenti.

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