Non c’è più margine per le attese: il futuro dell’Imperia Calcio si gioca ora, e si gioca sul filo del tempo. Stamattina, in Comune, si è tenuto un summit cruciale voluto dal sindaco Claudio Scajola, che si sta spendendo in prima persona per tenere in vita la squadra cittadina dopo averne favorito, anzi preteso, l'iscrizione in extremis alla Serie D.
Alla riunione hanno preso parte il presidente dimissionario Fabrizio Gramondo e il socio Fabio Ramoino, con due possibili scenari sul tavolo: da una parte la cordata che fa capo allo stesso Ramoino insieme all’allenatore e direttore generale designato Giancarlo Riolfo, dall’altra un’ipotesi ancora tutta da esplorare. Ma nessuna porta sarà aperta senza una verifica scrupolosa. Il sindaco ha infatti richiesto una valutazione seria e approfondita su chi intende sostenere l’Imperia, compresi eventuali precedenti, solidità finanziaria e reale capacità di onorare gli impegni. “Niente avventurieri”, il messaggio implicito ma chiarissimo. Obiettivo: evitare che ritorni, magari dalla finestra, chi è già stato allontanato (o si è fatto da parte) dalla porta.
Le parti si sono date 48 ore di tempo per completare le verifiche. Un margine risicato, perché intanto le altre squadre stanno già disputando le prime amichevoli, mentre l’Imperia resta senza campo, senza sede del ritiro, senza squadra.
Riolfo ha già pronta la sua squadra tecnica: vice allenatore Roberto Biffi, preparatore dei portieri Alessandro Trucco, match analyst Roberto Correale. Ma senza garanzie vere – contratti firmati, sponsorizzazioni certe – Gramondo che mantiene la presidenza e la maggioranza delle quote non intende fare passi avanti né cedere il timone. Il conto alla rovescia è partito, e se non si troverà una soluzione concreta entro poche ore, il rischio è che la stagione dell’Imperia si spenga ancora prima di cominciare.














