Niente più strutture fisse nel porto commerciale di Oneglia. L’Amministrazione comunale di Imperia, propone una modifica al piano regolatore del bacino di Imperia, la pratica verrà discussa in consiglio il prossimo 29 luglio.
In vista della scadenza delle concessioni, l’Amministrazione valuta “differenti scelte panificatorie” e propone che nel bacino “non vengano impiegate strutture fisse e concessioni di lungo periodo”. Le attività di movimentazione e deposito di materiali, così, saranno possibili, ma “senza edifici in loco”. Questo comporterebbe, ad esempio, la necessità di trovare un'altra postazione per i silos del cemento.
Immediata è stata la risposta della Compagnia portuale Lodovico Maresca, la più piccola d’Italia, che da mesi si è mobilitata per riportare lo scalo a un interesse regionale, sotto l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Per i camalli la proposta è inconciliabile con la loro attività: “Cancellare i silos equivale a cancellare il porto -commenta il console della compagnia, Giovanni Zecchini-, si tratta dell’affondo finale volto a distruggere il porto commerciale di Imperia”. Per discutere della delibera, questa sera alle 19, i portuali organizzano, nei locali della Compagnia in Banchina Aicardi, una serata solidale aperta alla cittadinanza.
In allarme anche il consigliere del Partito Democratico, Ivan Bracco, che dichiara: “Vietando la realizzazione di opere utili allo sbarco e all’imbarco delle merci il sindaco Scajola concretizza la cancellazione del porto commerciale di Oneglia. È un atto 'criminale' -prosegue il consigliere dem-, la città deve difendere il proprio porto con ogni mezzo democratico”.














