Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Imperia, Claudio Scajola, alle accuse mosse da Luciano Zarbano di 'Imperia Senza Padroni', che ha denunciato pubblicamente un presunto attacco verbale rivolto all’opposizione durante intervento di ieri del primo cittadino al Prino in occasione dell'inaugurazione della nuova passeggiata sul lungomare. Al centro del dibattito, le parole usate dal primo cittadino.
“Che i social network, con il tempo, si siano riempiti di haters è cosa nota –dichiara Scajola –. Sono certamente un ottimo mezzo per fare comunicazione, ma rischiano anche di diventare un porto franco dove chiunque può sfogarsi liberamente, insultare, insinuare, mentire. E questo fenomeno è in grande crescita, sfruttato dai creatori di contenuti che, per ottenere più interazioni possibili, costruiscono provocazioni, scandali e sensazionalismi".
Il sindaco, poi, riporta integralmente la frase incriminata: “Poi c’è qualcuno che, purtroppo, ha più velocità nella parola che nel pensiero. E questo è il difetto dei tempi che viviamo, amplificato dai mezzi di comunicazione che ormai sono alla portata di tutti e, quindi, anche degli imbecilli”.
Una dichiarazione netta, sì, ma che – secondo Scajola – è stata manipolata per creare un’onda di indignazione. “Ognuno fa comunicazione come crede, per carità. Certo, però, comincia a essere difficile accettare che si vogliano forzare le parole di qualcuno per cercare di costruire la reazione indignata”, ha precisato, sottolineando quanto il dibattito pubblico stia diventando sempre più vulnerabile alla distorsione.
E nell’analisi del sindaco non manca un riferimento a Umberto Eco, che già anni fa aveva lanciato un monito sull’abuso dei social network e sulla pericolosità di dare visibilità indiscriminata. “Eco fu molto duro sull’uso improprio dei social – ricorda l'ex ministro – ma allora nessun giornalista online si indignò. Cerchiamo la verità e, nel dubbio, meglio pensare bene che pensare male… ci si arrabbia un po’ di meno”.