Scatta domani, lunedì 16 giugno, l’ordinanza del sindaco di Pornassio Vittorio Adolfo che introduce, con effetto immediato e senza scadenza, il divieto assoluto di transito per autoarticolati e autotreni nel territorio urbano del Comune. Si tratta di un ritorno alla linea dura dell’ordinanza originaria di due anni fa, dopo una breve parentesi più permissiva. Ora nessuna eccezione nemmeno per i mezzi pesanti impiegati in trasporti commerciali tra Imperia e Cuneo: “Salvo deroghe specifiche, di carattere alimentare e su richiesta, non si passa”, ha dichiarato il sindaco Adolfo.
Il divieto, che riguarda i mezzi superiori alle 40 tonnellate, colpisce tre tratti strategici della Statale 28: dal km 103+150 al km 103+675 nel centro di Pornassio, dal km 101+480 al km 102+200 in località Case Rosse, e dal km 97+340 al km 97+980 nella zona di Case di Nava. Restano esclusi solo i mezzi di soccorso, d’emergenza e il trasporto pubblico.
“La decisione – ha spiegato Adolfo – è maturata esclusivamente per tutelare la sicurezza dei residenti, visto che mancano perfino i marciapiedi laterali e il percorso è del tutto inadeguato a sostenere transiti tra le 40 e le 45 tonnellate. In un anno abbiamo registrato 1.800 passaggi. Intanto la nuova Statale 20 del Colle di Tenda è limitata a 19 tonnellate: perché noi dobbiamo accettarne più del doppio?”
Durante una conferenza stampa dai toni accesi, tenutasi all’Hotel Corallo di Imperia, il sindaco ha attaccato frontalmente istituzioni e vicini piemontesi: “Le forze dell’ordine non fanno rispettare i divieti, e allora siamo pronti a farlo da soli. La politica? Inutile parlare di Alpi Liguri, rilancio di Monesi e della montagna se la strada per la Valle Arroscia viene scambiata per un’autostrada. E per l’Armo-Cantarana, se va bene, ci vorranno dieci anni, nonostante i proclami”.
Ma la stoccata più dura arriva contro la Provincia di Cuneo: “Non ha fatto niente. Le varianti promesse di Ormea, Garessio, Bagnasco e Nucetto dove sono?”. Una presa di posizione drastica, che rischia di avere conseguenze pesanti sulla viabilità, sui rapporti tra territori e sull’economia locale. Ma Adolfo non arretra: “Siamo pronti anche a difenderci da eventuali ricorsi”.