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Al Direttore | 02 giugno 2025, 06:59

2 Giugno, Rita Elena: "Buon compleanno Repubblica, volto fiero della nostra democrazia"

La presidente della Commissione Pari Opportunità, ricorda quanto il diritto di voto sia una conquista preziosa

2 Giugno, Rita Elena: "Buon compleanno Repubblica, volto fiero della nostra democrazia"

Riceviamo e pubblichiamo dalla presidente della commissione Condizione femminile e pari opportunità del Comune di Imperia Rita Elena

E sono settantanove. Il 2 giugno la Repubblica italiana compie gli anni. Ha il volto di una signora attempata segnato dal tempo la nostra Repubblica, a volte un po’ stanco, ma sempre elegante e fiero della sua storia. Nel 1946 invece, il suo volto era quello sorridente di una giovane donna che sbucava dalla prima pagina del Corriere della Sera che titolava, “E’ nata la Repubblica italiana”. Una donna, la nostra Repubblica, come quella francese prima di lei nelle vesti della Marianne. Tra il 2 e il 3 giugno del 1946 gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato dare al paese ed eleggere anche i componenti dell’Assemblea Costituente. Monarchia o repubblica. Vinsero i repubblicani e dopo 85 anni di regno gli italiani abbandonarono la monarchia. Si presentarono alle urne l’89% degli aventi diritto. Al nord vinse la repubblica, al sud la monarchia. Lo scarto fu minimo e non mancarono le proteste. I risultati vennero resi noti la sera del 10 giugno ma si dovette aspettare il 18 perché la Corte di Cassazione decretasse la vittoria della Repubblica.

Il 2 giugno 1946 anche le donne italiane si recano alle urne, e votano. “Una lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali. Sembra di essere tornate alle code per l’acqua, per i generi razionati. Così la giornalista Anna Garofalo descriveva l’emozione del 2 giugno 1946, la prima volta delle donne al voto nazionale.

“Abbiamo tutti nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto a quel nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi e molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomini e donne hanno un tono diverso, da pari”. Una conquista cruciale ottenuta dalle donne a suon di battaglie cominciate dall’ottocento e rafforzate con la partecipazione alla resistenza civile e alla lotta di liberazione. Un passo che segnò l’affermazione di un nuovo protagonismo nella società italiana e che trovò espressione nell’elezione delle 21 donne elette all’Assemblea Costituente. Nove democristiane, nuove comuniste, due socialiste e un’esponente del fronte dell’uomo qualunque, le Madri Costituenti. Circa 2000 furono le donne elette consigliere comunali alle elezioni amministrative, e così, con un successo insperato, per la prima volta le donne entrarono nella politica della storia italiana, attive e partecipi delle decisioni pubbliche. L’importanza della festa della Repubblica del 2 giugno è strettamente legata a un’altra festa nazionale, quella della Liberazione del 25 aprile. Un legame profondo le unisce. Lo spirito e i valori di quell’antifascismo che nei mesi a seguire alimentò la scrittura della Carta fondamentale. Credo che ottant’anni di democrazia almeno una cosa ce l’abbiano insegnata. Votare è importante, soprattutto per noi donne che abbiamo tanto lottato. Il diritto al voto è uno degli aspetti delle libertà individuali più importanti che abbiamo, una delle massime espressioni democratiche. La democrazia è preziosa, e non possiamo darla per scontata. Attraverso il voto ci rendiamo partecipi delle politiche attive del nostro paese, astenersi dal scegliere, non è mai una buona idea.

Tra il 2 e il 3 giugno del 1946 una marea multiculturale di uomini e donne entusiasti con una semplice croce decisero quale paese doveva, e poteva nascere dalle macerie della guerra. E’ nata la Repubblica e con Lei, la democrazia, il più bel regalo che i nostri nonni potessero farci.

Buona Festa della Repubblica a tutti.

Rita Elena

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