Caso Sgarbi, atti tornano al PM: la Procura chiederà il rinvio a giudizio: si è tenuta questa mattina, presso il tribunale di Imperia, l’udienza predibattimentale del processo che vede imputato Vittorio Sgarbi, critico d’arte ed ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, (oggi non presente in aula con l’accusa di esportazione illecita di beni culturali. Al termine dell’udienza, presieduta dalla giudice Eleonora Billeri, è stato disposto il ritorno degli atti al pubblico ministero. Nel frattempo, la Procura formalizzerà la richiesta di rinvio a giudizio, in vista della fissazione dell’udienza preliminare.
Al centro della vicenda vi è il trasferimento, avvenuto senza il previsto attestato di libera circolazione, del dipinto Concerto con bevitore, attribuito al caravaggista francese Valentin de Boulogne e datato tra il 1623 e il 1624. L’opera, dal valore stimato di 5,5 milioni di euro, sarebbe stata trasportata da casa di Sgarbi a Montecarlo per essere poi proposta sul mercato internazionale dell’arte.
Secondo la ricostruzione accusatoria, illustrata in aula dal procuratore capo Alberto Lari e dalla pm Francesca Dentis, Sgarbi avrebbe incaricato Sabrina Colle – amministratrice unica della società Hestia Srl e sua collaboratrice – di gestire la vendita dell’opera. Colle, a sua volta, avrebbe stretto un accordo con l’impresario d’arte Gianni Filippini, che avrebbe organizzato il trasporto del dipinto tramite Maria Caradonna, incaricata di trasferirlo fisicamente a Montecarlo.
La catena di contatti avrebbe infine coinvolto Mirella Setzu, commerciante d’arte che, su mandato di Filippini, avrebbe cercato di vendere il dipinto alla fiera Tefaf di Maastricht attraverso la galleria Nicolas Cortes di Madrid.
Gli imputati, difesi da un ampio collegio di avvocati – tra cui Giampaolo Cicconi, Alfonso Furgiele, Stefano Rametta, Marco Bosio e Fiorella Giummo – respingono le accuse. L’inchiesta, originariamente aperta dalla Procura di Siracusa durante le indagini su presunti falsi artistici attribuiti a Gino De Dominicis, è stata trasferita a Imperia in quanto il presunto reato si sarebbe consumato al confine di Ventimiglia.
Il prossimo passo sarà ora l’udienza preliminare, in cui si deciderà se il processo a carico di Sgarbi e degli altri imputati dovrà proseguire davanti a un tribunale.