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Attualità | 11 maggio 2025, 19:05

Aurigo dedica la sua biblioteca a Rosa Bonsignorio Ferrero Bonvin, maestra di cultura e umanità

Per decenni guida morale di intere generazioni, lasciando un segno indelebile

Il taglio del nastro

Il taglio del nastro

Ieri è nata la Biblioteca Comunale di Aurigo. In effetti la sede che accoglie il ʽtesoroʽ culturale del paese esiste da tempo ma dalle ore 18 ha avuto finalmente un nome: è stata intitolata a Rosa Bonsignorio Ferrero Bonvin. Il sindaco Angelo Arrigo, infatti, ha coinvolto tutta la Giunta per votare all’unanimità la designazione della biblioteca di piazza San Giovanni Battista a quella grande donna che rappresenta la figura di riferimento per la cultura e l’educazione del territorio.

 Rosa Bonsignorio, infatti, originaria di Caravonica aveva sposato il marchese Emanuele Ferrero De Gubernatis Ventimiglia e, trasferitasi ad Aurigo con il marito dopo le nozze, aveva iniziato la sua attività di insegnante elementare. Un’attività che le aveva consegnata, oltre la funzione didattica, anche quella culturale e soprattutto sociale. Non si interessava soltanto dei suoi allievi ma anche dei loro problemi, della loro vita fuori dalla scuola. 

Una funzione che ha svolto prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale rimanendo tra i banchi delle aule anche nelle scuole di Borgomaro e Diano Marina. Ma ad Aurigo, dove vive ancora il figlio novantenne, si è spenta l’8 maggio del 1990 lasciando un’eredità ricordata ancora oggi dai compaesani, soprattutto dai più anziani. “In un primo momento – spiega il sindaco avevamo programmato la cerimonia di intitolazione proprio nel giorno della sua scomparsa, poi per permettere la presenza di tutti, anche dei parenti, abbiamo deciso per sabato 10 maggio”.

E, mutuando le note che quotidianamente scriveva sul suo diario, l’amministrazione comunale ha voluto ricordarne una tra le tante che segnano la figura di quella grande figura di donna e insegnante: ʽNon coltivare nel tuo cuore odio per alcuno, coltiveresti un’arma che, dopo molti giri, ricadrebbe su te stesso. Il cuore si nobilita e si purifica se al posto dell’odio cura la pianta del perdonoʼ.

Ino Gazo

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