La borgata, una decina di chilometri da Imperia, posta a 500 metri sul livello del mare, conta all'epoca su 500 abitanti ed è una rinomata, seppur piccola, località di villeggiatura, incastonata com'è nel fresco degli ulivi. La popolazione è quasi per intero dedita alle attività agricole, conduce una vita sana e semplice, tutta lavoro, casa e famiglia. Una tranquillità messa a dura prova dal clamore suscitato da un'incredibile scoperta: la fortuna capitata, a quanto pare, da uno dei suoi abitanti più conosciuti, tal Lorenzo Oreggia, noto in paese come Nino.
"Lorenzo appartiene ad una famiglia radicata in questa terra da antichissima data - scrive La Stampa dell'epoca attraverso il bel racconto di un suo inviato - ed egli ricorda ancora come, fra i ricordi più cari del nonno, ci fosse un violino che il nonno stesso aveva acquistato in una sua peregrinazione nell'Italia centrale. Che questo strumento fosse virtuoso era risaputo, che fosse caro all'avo e anche al padre pure, tanfo che esso appartiene da sempre alla ristrettissima cerchia delle cose casalinghe considerate preziose. Gli Oreggia furono sempre appassionati cultori di musica, il Lorenzo, cioè il contemporaneo, in modo particolare.
Tanto che il padre lo fece studiare da ragazzo ed egli è ancora uno dei più apprezzati violinisti della regione. Le recenti numerose scoperte, (troppo numerose per essere tutte... scoperte) di Stradivarius erano state seguite con particolare attenzione dall'Oreggia, il quale però non riconosceva, al suo violino che le qualità di un ottimo compagno di svaghi lirici. E l'Oreggia, ex-combattente della Grande Guerra, non aveva voluto nemmeno separarsene in occasione della sua andata alle armi. Lo ebbe infatti compagno fino sul Carso, e poi nel Cadore. Chissà quante volte lo strumento che aveva sempre vissuto nella casa rurale della frazione alpestre imperiese consolò ed allietò gli eroici combattenti.
Naturalmente questo po' po' di servizio lo ridusse leggermente a mal partito, per quante fossero state le cure con cui era stato trattato; ma il suo stato era tuttavia tanto ottimo da consentire frequenti esibizioni all'Oreggia in quel di Tavole.
Ed ecco che la bomba è ora scoppiata. In un cerchio di amici, un buontempone chiese una sera: "E se fosse anche questo uno Stradivarius? Lì per lì si rise. Ma l'Oreggia, più per scherzo d'altra parte che per autentica convinzione, volle esaminare, attentissimamente lo strumento. E un'accurata revisione interna portava alla scoperta — autenticamente sensazionale di una scritta, la seguente: "Antonius Stradivarius, Cremonensis facibat 1737".
A confermare l'eccezionale stato di nascita, a fianco della leggenda è un cerchietto, entro il quale sono incise le iniziali: A. S. E il cerchietto è sormontato da un piccolo geroglifico, incerto ma che sembra una piccola croce. Il primo ad essere avvertito della faccenda fu il buon parroco del paese, Don Pellegrini, uomo assai colto; ed egli non poté che prendere buona nota della non solita scoperta e... congratularsi in anticipo col - si spera - fortunato possessore di quello che dovrebbe essere l'ennesimo miracolo del celebre liutaio cremonese. Inutile dire, poi, l'emozione dei tavolesi, che hanno ormai preso tutti visione della iscrizione storica e che tifano autenticamente per l'Oreggia e per il suo violino. Gli amici, inutile dirlo, sono aumentati in modo inverosimile.... Il violino sarà visionato in questi giorni da alcuni competenti imperiesi che si sono messi in immediato contatto con l'agricoltore-violinista. Il quale ha, intanto, dichiarato che se lo strumentò risulterà una mistificazione, lo terrà. Nel caso fosse un Stradivarius autentico, se lo terrà lo stesso, perché rappresenta un ricordo caro dei suoi avi, della sua infanzia, dei suoi giorni di guerra e, infine, il più diletto compagno delle sue ore di riposo...se all'Oreggia fosse offerta una cifra veramente forte, egli potrebbe anche cederlo, e col provento, mettere a cultura qualche terreno ex-olivato, specialmente ora che le olive rendono parecchio. E tutto questo, intanto, fa vivere giorni lieti e movimentati a tutta Tavole"