La Pasqua non è solo una ricorrenza religiosa e familiare: è anche un momento cruciale per l’artigianato dolciario. Uova di cioccolato, colombe, e altri dolci tradizionali invadono le vetrine delle pasticcerie, diventando simbolo di un sapere antico che continua ad attrarre i consumatori grazie alla qualità e all’autenticità. Ma dietro la dolcezza, si nasconde una realtà sempre più complessa.
L'intervista
“Stiamo fronteggiando una crisi dei prezzi delle materie prime come non si vedeva da decenni”, racconta Alessandro Racca, titolare dell’omonima pasticceria artigianale di Imperia che da anni porta avanti una tradizione fatta di passione e cura per i dettagli. “Da agosto anno il cacao è aumentato del 50 per cento. Ma il potere d’acquisto del consumatore è rimasto quello di sempre, quindi noi abbiamo dovuto per forza alzare i prezzi, ma non abbastanza da coprire tutti i rincari”.
Il caso del cacao è emblematico: fondamentale per la produzione delle uova di Pasqua e di tanti altri dolci stagionali, il suo prezzo è schizzato alle stelle a causa di problemi climatici nei Paesi produttori e di speculazioni sui mercati internazionali. Ma l’aumento riguarda anche altri ingredienti base come zucchero, burro e farina.
In questo scenario, le imprese artigiane si trovano strette tra la necessità di mantenere standard elevati e la difficoltà di sostenere i costi. “Cerchiamo di ottimizzare le spese – spiega Racca – facendo acquisti intelligenti, pianificando meglio e magari rinunciando a qualcosa in termini di packaging o decorazioni, ma mai sulla qualità del prodotto finale. È l’unico modo per non tradire la fiducia dei clienti”.
“La qualità paga – conferma Racca – anche nei momenti più complicati. I clienti lo capiscono e lo apprezzano”. Pasqua, allora, diventa un banco di prova. Un momento in cui il sapere artigiano affronta con determinazione le difficoltà, puntando su ciò che da sempre lo rende speciale: la qualità, la tradizione e la passione.