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Economia | 14 aprile 2025, 07:00

Sicurezza dei macchinari industriali: Claudio Delaini di Certificazione Ce chiarisce le verifiche obbligatorie prima dell’immissione sul mercato

Sicurezza dei macchinari industriali: Claudio Delaini di Certificazione Ce chiarisce le verifiche obbligatorie prima dell’immissione sul mercato

La sicurezza dei macchinari industriali rappresenta uno degli aspetti più delicati e imprescindibili nella progettazione e nella produzione di beni destinati al settore manifatturiero. Il rispetto delle normative vigenti non è solo una questione di legalità, ma un elemento essenziale per garantire l'incolumità degli operatori, la sostenibilità dei processi produttivi e la competitività dell’impresa. Come chiarisce Claudio Delaini di Certificazione CE, realtà attiva nel settore delle marcature, ogni macchinario destinato al mercato europeo deve superare una serie di verifiche obbligatorie prima di poter essere immesso legalmente in commercio.

Il quadro di riferimento principale è costituito dal Regolamento Macchine, che sostituirà progressivamente la Direttiva 2006/42/CE, e che introduce elementi di aggiornamento normativo alla luce dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della crescente attenzione alla sicurezza integrata. Ma già sotto la direttiva attuale, la responsabilità del fabbricante è piena: prima della messa in servizio o dell’immissione sul mercato, è necessario dimostrare che il macchinario è conforme a tutti i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea.

Le verifiche da effettuare non si esauriscono in un semplice controllo tecnico. L’intero processo richiede una valutazione sistemica che parte dalla progettazione e arriva fino alla redazione del fascicolo tecnico, passando per la valutazione dei rischi, le prove funzionali, la scelta di componenti conformi e la corretta apposizione della marcatura CE. Ogni fase deve essere documentata, tracciabile e coerente con le norme armonizzate applicabili.

Uno degli errori più frequenti, secondo Delaini, è affrontare la questione della sicurezza come un passaggio formale da completare al termine della produzione. In realtà, l’analisi dei rischi deve iniziare fin dalle prime fasi della progettazione. Solo in questo modo è possibile individuare i pericoli potenziali, adottare misure preventive efficaci e integrare nel progetto soluzioni tecniche che garantiscano la sicurezza dell’utilizzatore finale. Aspetti come l’accessibilità alle zone pericolose, le interfacce uomo-macchina, i sistemi di arresto di emergenza e la protezione contro avviamenti intempestivi sono tutti elementi che devono essere valutati in modo puntuale e documentato.

Un altro punto critico riguarda la redazione della documentazione tecnica. Il fascicolo tecnico deve contenere tutti gli elementi che dimostrano la conformità del macchinario: disegni costruttivi, calcoli, relazioni, certificati dei componenti, risultati dei test e analisi dei rischi. Questa documentazione deve essere mantenuta a disposizione delle autorità competenti per almeno dieci anni dalla data di immissione sul mercato, ed è lo strumento attraverso cui il fabbricante può dimostrare, in caso di verifica o incidente, di aver rispettato gli obblighi previsti.

Il processo culmina nella dichiarazione di conformità CE, che il fabbricante firma assumendosi la piena responsabilità del rispetto delle direttive applicabili. L’apposizione della marcatura CE sul macchinario rappresenta un passaggio simbolico e sostanziale: certifica che il prodotto può circolare liberamente nel mercato europeo, ma anche che tutte le verifiche sono state eseguite con rigore.

Secondo Delaini, la crescente complessità delle tecnologie impone oggi un approccio multidisciplinare. Meccanica, elettronica, software e interconnessione digitale devono essere valutati in modo integrato. È sempre più frequente che i macchinari siano dotati di logiche programmabili, intelligenza artificiale, componenti in rete. In questi casi, oltre alla sicurezza fisica, occorre considerare anche la sicurezza funzionale e la protezione dai rischi informatici, che entrano a pieno titolo nella valutazione del rischio globale.

Per le imprese che operano su scala internazionale, l’adeguamento alle norme europee rappresenta anche un passaggio strategico per garantire la competitività. La conformità è sempre più percepita non come un ostacolo, ma come un valore aggiunto, un indice di qualità e affidabilità che può facilitare la relazione con partner, fornitori e clienti, soprattutto nei settori ad alta responsabilità come l’alimentare, il farmaceutico o l’automazione avanzata.

In conclusione, immettere sul mercato un macchinario industriale sicuro non è solo un dovere normativo, ma una responsabilità etica e una scelta imprenditoriale lungimirante.


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