Oneglia e Porto Maurizio rientrarono entrambe nell'influenza genovese fino al 1576, anno in cui Oneglia si separò definitivamente dal dominio della Superba in forza del celebre atto di cessione della città e dintorni ai Savoia da parte dell'ultimo erede della locale dinastia dei Doria: un erede, peraltro, già da tempo screditato a causa di comportamenti truffaldini per nulla graditi ai suoi sudditi.
E questa è storia nota. Meno note sono le relazioni tra i due centri nel periodo di comune appartenenza al potere genovese. In realtà Porto Maurizio era considerato da Genova qualcosa di più importante ai fini strategici, ricoprendo un ruolo di notevole importanza militare, commerciale e marittima (circostanza in realtà che affonda le radici in percorsi storici piuttosto diversi, risalenti ad epoca ligure, focese, romana, bizantina, longobarda e imperiale), mentre Oneglia soltanto indirettamente beneficiava dei privilegi genovesi, essendo gestita dalla famiglia Doria su procura della capitale ligure.
I rapporti tra i due centri, per varie ragioni, non erano certo idilliaci anche quando Genova aveva in ogni caso il controllo di entrambi. Gli abitanti in fondo erano i figli di vicende caratterizzate da precedenti diversi che ne segnavano non solo formalmente la storia, ma anche il comportamento e gli umori. Un atteggiamento concorde si ebbe solo quando, nel XV secolo, le genti liguri del Ponente, (compresi gli abitanti di Albenga, Oneglia e Porto Maurizio), emigrarono con i loro vescovi verso la Provenza per ripopolarla a seguito di calamità naturali ed eventi bellici.
Del resto onegliesi e portorini risentivano anche dei riflessi di linee di confine piuttosto differenti anche a motivo della vicinanza di altre potenze estranee, anche a livello europeo, al dominio genovese e che costituivano poli di attrazione disomogenei.
In ultima analisi Oneglia e Porto Maurizio erano già due realtà ben diverse anche quando l'influenza genovese di stendeva comunemente su di esse. Analoga situazione si verificò prima durante l'impero napoleonico e dopo quando le due città vennero riunite sotto lo scettro del Regno di Sardegna all'indomani del Congresso di Vienna.
Oggi, a 102 anni dalla nascita del Comune di Imperia, molti di quegli elementi contrapposti sono andati, a dire il vero, scomparendo, se pur restino tuttora contenziosi che sfociano non di rado in un certo (magari anche simpatico) campanilismo un po' duro a morire