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Attualità | 18 gennaio 2025, 12:40

Allarme per la toma di Mendatica, chiude l'ultimo caseificio

A rischio la produzione, un duro colpo per la tradizione locale

Allarme per la toma di Mendatica, chiude l'ultimo caseificio

La toma di Mendatica è in via di estinzione. Una tale affermazione appare ormai ottimistica considerato che il caseificio del paese collegato all’azienda agricola “Il castagno” dalla fine dello scorso dicembre ha chiuso il proprio laboratorio caseario, l’unico che produceva il formaggio da pecora brigasca, una specie autoctona delle Alpi Marittime.

Abbiamo combattuto con le difficoltà e le troppe spese - confessa Simona Pastorellispese che hanno superato i guadagni e, nonostante fossimo l’unico caseificio con bollo Cee della provincia tanto che anche l’Asl ci avesse pregato di continuare, non abbiamo potuto che prendere una decisione molto sofferta”. 

Così forse Simona può aspirare ad un sacrosanto riposo anche se, nella sua faticosa quotidianità della cura di pecore, capre, mucche e alcuni cavalli, aveva il supporto del marito Marcello Storace che, da funzionario regionale, non sempre poteva essere d’aiuto per le consegne in provincia. D’altronde la produzione della Toma di Mendatica era un notevole impegno ed è ormai conosciuta a livello nazionale, Simona era riuscita a farla arrivare a clienti Bari come a Torino, Roma, Piacenza e Genova con quantità proporzionali alla produzione. 

In effetti, la toma ha conquistato da tempo il Presidio Slow Food, un prestigioso riconoscimento a quel “prodotto” di un ovino adatto al pascolo nelle tipiche zone impervie del ponente ligure e la pecora brigasca, infatti, deve il suo nome proprio alla località francese di La Brigue ai piedi delle Alpi Marittime: la tradizione questo ovino prevede un periodo di otto mesi in alpeggio mentre gli altri quattro nella zona più costiera che permette di mantenerlo all’aperto anche nella stagione invernale. 

Il presidio Slow Food certifica che i capi presenti in tutta la Liguria sono 1.800, un crollo numerico pesantissimo rispetto alle dimensioni delle greggi nel secolo scorso. Una situazione, insomma, che non prelude a prospettive ottimistiche anche se, proprio a Mendatica, vive chi non si arrende. Il sindaco Graziano Floccia assicura il massimo impegno perché la chiusura del caseificio non sia definitiva e perché una importante risorsa economica e culturale non si disperda.

Ino Gazo  

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