Quando Imperia fu creata, nel 1923, raggruppando con un regio decreto Oneglia, Porto Maurizio e altri centri vicini, e con essa la stessa provincia omonima, si era nel pieno della stagione futuristica e nel nome del verbo di Marinetti anche questa realtà civile ed umana viveva le atmosfere della velocità, della sfida delle macchine, dell'aggressività, del dinamismo e del robotismo: non è un caso che pure in quegli anni prendesse il via la prima edizione del Rallye di Sanremo, tutt'altro che estraneo allo spirito di avventura che caratterizzò i primi passi di una città e di una provincia nuove, ma ricche di antiche e diverse tradizioni.
Il torrente Impero con il suo scorrere lento, ma orgoglioso, rappresentava tutta la speranza che gli imperiesi coltivavano quasi inconsapevolmente.
A cent'anni da quell'evento Imperia e provincia ritrovano le atmosfere delle origini esaltando e sperimentando la frontiera dell'intelligenza artificiale che con un filo sottile e invisibile unisce passato, presente e futuro di un' esperienza che resta in gran parte ancora in evoluzione.
E l'intelligenza artificiale e i suoi inesplorati percorsi di conoscenza e aperti verso l'ignoto pongono ad Imperia di fronte a scelte e opportunità di radicale reinterpretazione di un ruolo che non deve più relegarsi nella marginalità














