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Cronaca | 05 giugno 2024, 16:19

Spedizione punitiva a Imperia, parla la zia del diciottenne aggredito: “In dieci contro mio nipote, ora è terrorizzato”

Una vendetta per regolare lo 'sgarro’ di una foto galeotta del fondoschiena di una ragazza pubblicata sui social

La sede della Croce Bianca di Imperia

La sede della Croce Bianca di Imperia

Dieci contro uno per regolare lo 'sgarro’ di una foto galeotta del fondoschiena di una ragazza pubblicata sui social.

Sarebbe una vendetta la motivazione del pestaggio avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì in piazza Roma a Porto Maurizio, quando dieci ragazzi hanno accerchiato un diciottenne studente del 'Vieusseux' e hanno iniziato a colpirlo con calci, pugni e, forse oggetti di metallo, per poi scappare rapidamente.

Il giovane è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo e stamattina è tornato a scuola, scortato dagli agenti di polizia.

Mio nipote -parla la zia del diciottenneè stato circondato da dieci ragazzi, tutti vestiti di nero, italiani e sudamericani che gli hanno fatto sbattere violentemente la testa contro il muro della sede della Croce Bianca. Gli hanno procurato una profonda alla testa, in particolare al sopracciglio ed ha perso molto sangue. Per fortuna è riuscito a divincolarsi e a scappare in mezzo alla strada mentre stava sopraggiungendo in motorino un’ amica di famiglia, una vicina che lo ha riconosciuto ed è intervenuta a difenderlo, facendo scudo col proprio corpo”.

Il branco non avrebbe digerito la pubblicazione sui social fotografia scattata al fondoschiena della ragazza dal giovane aggredito, venerdì scorso, in occasione di una festa di compleanno a bordo piscina.

Sul caso per risalire alle identità degli aggressori sta indagando la polizia, ma pare che in quel tratto di piazza Roma le telecamere di sorveglianza non siano attive 

L'aggressione è stata fulminea. “Ora mio nipote è letteralmente terrorizzato anche perché ha visto in giro due ragazzi che ha riconosciuto come i suoi aggressori. Come se non bastasse ci arrivano messaggi del tipo ‘ tanto siamo famiglie importanti a Imperia e nel comprensorio, nessuno ci toccherà mai”.

"Siamo in un paese civile e una città sicura piena di telecamere. Se mio nipote ha sbagliato nei confronti di qualcuno esiste la legge. Non siamo nel Bronx", conclude.

Diego David

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