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Cronaca | 18 maggio 2024, 18:39

Arresto Toti, i retroscena della bufera giudiziaria: le microspie sullo yacht di Spinelli

Cimici trovate a bordo dell’imbarcazione dell’imprenditore servite per le indagini della Procura

Arresto Toti, i retroscena della bufera giudiziaria: le microspie sullo yacht di Spinelli

Era il 2022 quando Aldo Spinelli trova a bordo del suo yacht “Leila 2” alcune microspie. Era state piazzate per intercettare le conversazioni che si svolgevano a bordo del natante diventato il fulcro dell’inchiesta della Procura che nelle settimane scorse ha avuto come conseguenza l’arresto dell’imprenditore portuale.

Le cimici erano state scoperte durante una bonifica tanto che Spinelli aveva deciso di denunciare la circostanza. Inevitabile oggi ma non automatico, dopo che le carte sull’inchiesta Toti sono sul tavolo, collegare quello strano ritrovamento all’interesse degli inquirenti per i colloqui che si svolgevano a bordo dello yacht.

Infatti, si scopre oggi che lo yacht dedicato alla moglie di Spinelli mancata nel 2021 era imbottita di microspie, perché non si perdesse nemmeno un brandello delle conversazioni a bordo anche quando gli ospiti avevano l’accortezza di spegnere i telefoni cellulari o di lasciarli a debita distanza dai conciliaboli.

Chi saliva a bordo dell’imbarcazione la riteneva una zona franca, dove sentirsi al sicuro e poter discutere delle faccende più delicate per il porto senza orecchie importune. Invece non c’erano solo le orecchie, per quanto elettroniche, ma anche telecamere che a quanto pare spiavano tutto.

G.D.

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