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Politica | 07 maggio 2024, 12:15

Terremoto in Regione, arresto di Toti: le reazioni di Rifondazione Comunista e Movimento 5 stelle

I pentastellati chiedono le dimissioni della giunta regionale

Terremoto in Regione, arresto di Toti: le reazioni di Rifondazione Comunista e Movimento 5 stelle

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche dopo il blitz della Finanza che ha portato anche all'arresto del presidente della Regione, Giovanni Toti.

In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede le dimissioni della Giunta regionale ligure. In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili.

L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate “sponsorizzazioni” e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”, commenta il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini.

La dichiarazione di Rifondazione Comunista (Federazione di Genova): "Regolatore e regolato si sono ovunque fusi. Giusto aspettare che la giustizia faccia il suo corso, ma…ma il problema è che ovunque, non solo a Genova, non solo a destra, si è frantumato il diaframma che dovrebbe tenere separati politica e affari: se la Costituzione descrive l’economia come un qualcosa che deve essere al servizio del benessere collettivo, il capitalismo nostrano e la malavita organizzata (presente nei mandati d’arresto), non più ostacolati da una forte, vera sinistra, sono riusciti a far sì che i loro interessi coincidessero con quelli dei decisori.

Assistiamo quotidianamente a provvedimenti presi a discapito della popolazione, preclusi a qualsiasi contraddittorio con essa, politicamente osteggiati da nessuno (se non, timidamente, in qualche campagna elettorale). Chi è contrario, chi contesta l’utilità di dighe, gronde, tram volanti, cabinovie con vista sugli appartamenti, combatte il progresso. Chi è contro il modello Genova e si batte per i controlli ambientali e la sicurezza sul lavoro, è un veterocomunista.

Oggi si capisce meglio l’incaponirsi di Meloni e accoliti contro l’obbligatorietà dell’azione penale, per la separazione delle carriere dei Magistrati (su questo ci sono aperture anche nel centro sinistra) e per la chiusura dei rari spazi di giornalismo d’inchiesta ancora presenti nei nostri media. 

 

Marco Mori (candidato alle europee con la Lista Libertà): "Esprimo sgomento per l’arresto con l’accusa di corruzione del Governatore Toti. Al netto del dovuto garantismo verso qualsiasi persona fino alla sentenza definitiva, è chiaro che la vicenda mette in luce l’inaccettabile conflitto di interesse tra amministratori pubblici e potere economico.

I grandi gruppi privati usano ormai i politici come scendiletto, anche solamente attraverso i purtroppo leciti finanziamenti elettorali. La riflessione va dunque all’assoluta necessità di riportare in mano totalmente pubblica le utility locali, la vicenda Toti ha portato anche all’arresto dell’Ad di Iren, e di come vada fermata la grande distribuzione che tanto male sta facendo alle nostre piccole e medie imprese.

Torniamo ad attuare il modello economico previsto in Costituzione".

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