Processo Breakfast a Reggio Calabria, Scajola: "Un processo nato sul nulla e che finisce nel nulla"

“Un processo nato sul nulla, che finisce nel nulla, ma che sicuramente ha lasciato delle profonde ferite- commenta il sindaco di Imperia Claudio Scajola prima dell’udienza di oggi relativa al processo Breakfast, in corso a Reggio Calabria- È un processo che è finito, non mi aspetto nulla, salvo che è finito”.

In aeroporto, a Roma, il sindaco Scajola, ha incontrato il procuratore Giuseppe Lombardo: “L’ho incrociato prendendo l’aereo ieri da Roma, ci siamo salutati e gli ho detto stavo andando all’appello di un processo che lui aveva istruito insieme al procuratore capo Federico Cafiero de Raho, un processo che era sul nulla e finisce sul nulla”.

Sul caso Striano, tornato ultimamente agli onori della cronaca aggiunge: “Una pedina di un sistema che non funziona ed è sempre orientato”.

Durante la scorsa udienza, in Corte d’Appello, il sostituto procuratore generale Maria Pellegrino ha rilevato la prescrizione del reato contestato al sindaco di Imperia Claudio Scajola ribadendo il “non doversi procedere nei confronti per il reato al capo C per sopravvenuta prescrizione del reato”.

Il sindaco di Imperia Claudio Scajola era stato condannato in primo grado a due anni di reclusione, nel gennaio 2020, per procurata inosservanza della pena, con l’accusa di avere favorito la latitanza a Dubai dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, dopo che quest’ultimo aveva ricevuto un ordine di carcerazione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Matacena, morto il 16 settembre 2022, avrebbe dovuto scontare 3 anni di carcere, erano stati gli avvocati di Scajola a sollevare l’avvenuta prescrizione del reato.

E sempre la prescrizione, aveva già fatto uscire dal processo Roberta Sacco, la segretaria di Scajola all’epoca dei fatti.