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Attualità | 07 febbraio 2024, 19:26

"Affaire Ciccione”, le reazioni: “Il simbolo della decadenza di questa città”

Il nostro "Punto" ripreso dai gruppi social e dal blog dei tifosi neroazzurri sta facendo molto discutere. Silenzio di Comune e club di piazza d’Armi

"Affaire Ciccione”,  le reazioni: “Il simbolo della decadenza di questa città”

Il nostro "Punto" sulle condizioni di degrado in cui versa lo stadio "Ciccione"  di Imperia ha suscitato molte reazioni social di cui riportiamo alcune tra le più significative.

L'editoriale, infatti, è stato ripreso da alcuni gruppi cittadini, tra i quali quello amministrato da Piero Di Meo, Riga dritto… Mugugni.  “Preferisco non commentare”, dà la stura agli interventi lo stesso Di Meo che aggiunge: “L'articolo esprime benissimo ciò che penso ed anch'io mi meraviglio che la dirigenza dell'Imperia calcio accetti supinamente questa situazione...”. 

"Solo due parole... Ma perché?”, commenta Katia Lanza. “Katia Lanza, in tutto quello che accade di innaturale ci sono dei responsabili, ma nessuno li cerca”, le risponde Fabrizio Ascheri. Sara Molinari: “L'importante sono i parcheggi blu”. Luigi Guasco: “Incredibile! Non sapevo che fosse in questo stato pietoso, speriamo che qualcosa cambi in meglio nei prossimi mesi”. Simona Garibaldi: “Praticamente sembra una discarica, che tristezza !!”.

Il Punto de ‘La Voce di Imperia’ è stato ripreso anche dal blog dei tifosi neroazzurri “im1923” gestito da Massimo Colaiacomo autore della monumentale storia dell’Imperia dal titolo “Il sottile filo neroazzurro”.  Ora basta!!!!! scrive: “Diego Sindaco di Imperia (grazie, ma non siamo interessati, ndr). Spero che la vostra incapacità prima o poi vi si ritorca contro. Indegni! E che nessuno vada a giocare a padel al Ciccione. Facciamoli fallire!”. “Tranquilli, non risponderanno. Il loro livello è quello di rispondere a qualche commento social-cretino cercando fare passare questo blog per un covo di disfattisti e gufi. Supponenza e vittimismo per evitare qualsiasi confronto".

"Quello che sta accadendo è vergognoso, il simbolo della decadenza di questa città. Sembra che si faccia di tutto per affossarla. Quanto costerà al Comune rifare il campo per lavori ‘gratis’ ma per buona parte inutili? Qualcuno, amministrazione comunale o società, deve avere il coraggio e la decenza di dare spiegazioni. Il silenzio se non è arroganza è imbarazzo, ma più il tempo passa più è peggio. Rispondere! Non dire le solite fregnacce . Spiegare per filo e per segno almeno il motivo del ritardo e della lentezza dei lavori. La misura è colma”, dice, invece, un anonimoPadellari scrive.: “Vediamo le fregnacce che racconteranno in Consiglio. Stavolta in pubblico è con la diretta fb...”. 

Grazie a Diego David per aver squarciato quel velo di omertà che da troppi anni circonda la nostra amata Imperia. Io temo che il discorso di rifare l'impianto di illuminazione sia stata solo una scusa per dare il là a quello che poi si sta dimostrando in realtà e cioè un'operazione immobiliare nell'interesse non dell'Imperia Calcio ma dei soliti noti. Sono proprio curioso di sapere a chi verrà data direttamente o indirettamente, in gestione la ‘porcatella’ dello sport...”, scrive un utente riferendosi alla futura gestione della Cittadella dello Sport in corso di realizzazione nell’antistadio.

Infine, significativo il post di un utente del blog: “Con tutti i distinguo del caso, vorrei fare rispettosamente osservare che, mentre a Bergamo nello stesso periodo di tempo hanno disfatto e rifatto mezzo stadio di serie A e senza trasferire la squadra hanno rifatto prima una e ora l'altra gradinata, qui siamo riusciti a tirare giù quattro torri faro e basta.  Sei mesi buttati nel cesso per rifare una stecca degli spogliatoi e dedicarsi a due sport che col calcio non c'entrano nulla”.

Fa specie il silenzio assordante sulla vicenda dell’assessora allo sport Marcella Roggero e del presidente del club di piazza d’Armi Fabrizio Gramondo. Ma ancora di più del suo braccio destro, l’influente consigliere comunale della maggioranza Scajola Daniele Ciccione che sia per il ruolo che per il cognome che porta dovrebbe essere maggiormente sensibile all’argomento.   

Diego David

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