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Al Museo navale di Imperia un convegno nazionale dedicato all’archeologia subacquea: “Musei di archeologia subacquea, dai fondali alla musealizzazione”.
LE INTERVISTE
“Un convegno importantissimo al Museo navale che ospita una sala dedicata a Nino Lamboglia, un pioniere dell’archeologia subacquea -dichiara l’assessora alla Cultura Marcella Roggero-In quest’anno dedicato al Centenario il sindaco Scajola ha fortemente voluto ricordare questa figura.
Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, con l’Istituto italiano dell’archeologia subacquea e con l’Istituto internazionale di studi liguri abbiamo riunito direttori museali provenienti da tutta Italia. Questo convegno rappresenta un trampolino di lancio per questa rete museale che sta andando sempre meglio”.
“Parliamo della valorizzazione dell’archeologia subacquea in Italia attraverso la conservazione della memoria, del rapporto dell’uomo con l’acqua, quindi dei musei sono stati aperti in Italia che riguardano l’archeologia subacquea di mari, laghi e fiumi”, spiega Luigi Fozzati, membro dell'Istituto italiano dell’archeologia subacquea.
“Il panorama dei musei dell’acqua italiani è cambiato, si sta andando verso una direzione diversa -prosegue Fozzati- Da una parte c’è la spinta nuova che arriva dai fiumi, il più importante è il Po. Sono state istituite grandi aree a parco per la tutela delle aree umide della pianura Padana, queste riserve hanno alimentato nella popolazione locale il desiderio di conservare le tracce della presenza dell’uomo vicino al fiume. Abbiamo una serie di nuovi musei, dislocati lungo l’asse del Po.
La seconda novità è che sta cambiando il concetto di museo, una svolta epocale, non si dà più spazio solo ai reperti, ma anche al territorio. Abbiamo i musei del territorio e i nuovi musei che stanno nascendo, i musei della città. Un domani questo museo navale potrebbe diventare il museo della città di Imperia, in cui si racconta perché è nata Imperia, come si sono trasformati i luoghi nel tempo e che ruolo ha avuto il mare nei confronti della popolazione. Il museo del mare diventa un museo della città, espressione della cultura di chi ha abitato in quel posto e quale è stata la relazione con il mare”.
