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Politica | 09 ottobre 2023, 08:34

Cpr alla Camandone, Bellacicco e Parrella chiedono incontro urgente al presidente Toti

"Un politico esperto come lui non può di certo assumersi una responsabilità del genere, senza aver già valutato la soluzione", dicono gli esponenti della minoranza dianese

Cpr alla Camandone, Bellacicco e Parrella chiedono incontro urgente al presidente Toti

"In questi giorni di grande indeterminatezza ed apprensione della Comunità dianese e del Golfo tutto, a causa della prospettiva di dover avere un CPR – Centro di Permanenza e di Rimpatrio nella ex Caserma 'Camandone' di Diano Castello, riteniamo che, in fondo, ci sia una sola persona della nomenklatura politica ligure che possa dire dove verrà posizionata tale struttura", lo scrivono in un comunicato congiunto i capigruppi di minoranza di Diano Marina Marcello Bellacicco (Lista civica Diano Marina ) e Francesco Parrella (Diano Domani)

"Si tratta del Presidente della Regione Giovanni Toti ed il motivo è molto molto semplice. Infatti, se il nostro presidente, intorno al 20 settembre scorso, contrariamente ad altri presidenti di regione che han dato parere contrario, ha ritenuto invece di poter dare il consenso della nostra Regione all'accoglienza di un CPR, significa che Toti aveva sicuramente valutato come e dove sistemare questo Centro".

"Infatti, un politico ed amministratore esperto e di successo come lui non può di certo essersi assunto una responsabilità del genere, senza aver già valutato la soluzione.

Pertanto, come consiglieri comunali di minoranza dei Gruppi 'Diano Marina' e 'Diano Domani', abbiamo ritenuto opportuno e necessario chiedere al Presidente Toti un incontro urgente, affinché ci spieghi bene e nel dettaglio tutti gli aspetti di questa vicenda".

"E non accetteremo risposte del tipo 'La competenza sulla decisione spetta al Ministro degli Interni', perché siamo convinti che il Numero Uno di una Regione non possa permettersi di scaricare sul proprio territorio una presenza del genere, senza aver valutato adeguatamente tutto, soprattutto i conseguenti impatti socio-economici e di sicurezza sulla località prescelta. Se così non fosse sarebbe molto grave".

"Probabilmente, con questa iniziativa stiamo facendo ciò avrebbero dovuto fare i sindaci del Golfo ed in particolare quello di Diano Marina. Ma sappiamo bene che Za Garibaldi, militante dello stesso Partito di Toti, questo non può e non lo vuole fare, perché il misero gioco politico non lo consente, anche se a farne le spese di tutto ciò potrebbero essere, come sempre, i cittadini dianesi".

Peraltro, qualora Za Garibaldi, folgorato sulla via di Damasco, volesse unirsi alla nostra richiesta, siamo assolutamente disponibili ad accoglierlo, per il bene della nostra Comunità".

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