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Attualità | 08 ottobre 2023, 07:11

Bolkestein, una luce in fondo al tunnel per i balneari: libero metà del demanio marittimo

Schiappapietra: “I dati forniti dai diversi ministeri fanno venire meno la messa a gara delle concessioni vigenti”

Bolkestein, una luce in fondo al tunnel per i balneari: libero metà del demanio marittimo

Per la questione Bolkestein s’intravvede una luce in fondo al tunnel per i balneari: libero metà del demanio marittimo. “La relazione finale del tavolo tecnico consultivo conferma la non scarsità della risorsa – spiega Enrico Schiappapietra, presidente regionale del Sindacato italiano balneari - I dati forniti dai diversi ministeri fanno venire meno la messa a gara delle concessioni vigenti”. Dunque, secondo quanto riferito da Schiappapietra, è possibile mantenere libero la metà del demanio marittimo anche con un aumento del 50 % delle concessioni vigenti.

A questo proposito –  aggiunge il numero uno regionale del Sib - abbiamo condiviso la relazione conclusiva che conferma quanto da noi sempre specificato sulla non "scarsità della risorsa" e quindi sulla disponibilità del demanio  marittimo per nuove attività economiche.  Viene pertanto meno il presupposto per la messa a gara delle concessioni demaniali marittime attualmente vigenti così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea da ultimo con la sentenza del 20 aprile 2023”.

Conclude Enrico Schiappapietra: “Abbiamo auspicato che questi dati vengano senza indugio rappresentanti alla Commissione europea per l'archiviazione della procedura di infrazione. Abbiamo altresì rappresentato la necessità e l'urgenza di un intervento normativo che impedisca l'avvio delle procedure di pubblica evidenza delle concessioni demaniali vigenti da parte degli Enti concedenti anche perché le stesse sarebbero solo foriere di un certo contenzioso anche alla luce dei risultati del tavolo interministeriale. Infine abbiamo sottolineato che la sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato oltre ad essere stata smentita dai dati di fatto accertati dai Ministeri interessati non è comunque definitiva in quanto pendente il ricorso alla Corte di Cassazione a sezioni unite”.

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