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Al Direttore | 02 aprile 2023, 09:39

Dante e la Liguria. Luoghi e memorie dantesche nella nostra regione raccontate da Pierluigi Casalino

Il Sommo Poeta nella Divina Commedia, unisce idealmente le due estremità della Liguria, collegando Lerici ai dintorni di Ventimiglia, in particolare alla Turbia e al Varo, confini naturali del Bel Paese

La Turbie

La Turbie

In Italia i luoghi in cui si registra la presenza del Sommo Poeta, e se ne ricorda la traccia nella sua opera tra arte, cultura e storia, sono molti. In occasione delle celebrazioni dantesche anche chi scrive a fatto cenno a questi luoghi e soprattutto a quelli che Dante attraversò in Liguria. Il Sommo Poeta, in proposito, nella Divina Commedia, unisce idealmente le due estremità della Liguria, collegando Lerici ai dintorni di Ventimiglia, in particolare alla Turbia e al Varo, confini naturali del Bel Paese. Nel Canto IlI del Purgatorio al verso 49-51, infatti, si legge: "Tra Lerici e Turbia la più diserta/la più rotta ruina è una scala/verso di quella, agevole e aperta", per descrivere la terribile rupe di ascesa del Purgatorio. Dante sembra riferirsi alla strada romana Iulia Augusta, la principale via di comunicazione dell'epoca, in condizioni di degrado peraltro già dai tempi di Rutilio Namaziano, a causa dei danni provocati dalle invasioni barbariche.

Probabilmente Dante percorse quella via nell'estate del 1302 per recarsi all'Università di Parigi, dove rimase fino all'estate del 1304, che ispirò quella Parigi celestiale che pervade il Purgatorio. Non esistono documenti certi che lo provino, ma un tale riferimento fa supporre che il suo viaggio non sia avvenuto per mare, ma per terra e che dunque il Sommo Poeta sia appunto passato da Ventimiglia e dalla Turbia, segnalando una questione storica: quella della ancora attuale difficoltà delle comunicazioni e dei trasporti in questa parte di mondo e che solo Romani, maestri viari, avevano cercato di risolvere, meno i genovesi, per non perdere il loro dominio marittimo. Dante visitò, inoltre, la Lunigiana, Lerici e Portovenere, per giungere anche a Sarzana, chiamatovi per favorire la pace fra i Malaspina e il Vescovo Conte di Luni, protetto dalla potente famiglia dei Fieschi. Nota l'antipatia, se non addirittura l'avversità verso i Genovesi: atteggiamento derivante forse da una discussione sorta durante il soggiorno del Poeta a Genova, tra il 1311 e il 1312, e sviluppatasi tra lui e alcuni servitori dei Doria che lo aggredirono. Dante ricorda inoltre Noli e il Mal Passo.

Noli fu infatti fiorente Repubblica marinara e Dante vi arrivò quasi sicuramente nel 1306 da esule, in viaggio verso la Francia. Il riferimento ad una discesa particolarmente impervia e pericolosa sita nei ripidi pendii di Capo Noli, conferma il disagio di Dante e dei suoi contemporanei ad attraversare via terra la Liguria. Petrarca, dal canto suo, invece, tornando dalla Francia in Italia, incontrò Nizza (prima città d'Italia, la definiva), Monaco e Porto Maurizio, preferì spostarsi via mare, a motivo delle pessime condizioni di viabilità terrestri.

Pierluigi Casalino 

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