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Attualità | 14 dicembre 2022, 13:44

Il fascino invernale delle fortificazioni alpine: un fiocco di neve cristallizzato nella storia

Da Fenestrelle ad Exilles, da Ventimiglia ad Aussois: suggestioni e proposte grazie ad un progetto di valorizzazione della Regione Piemonte

Il fascino invernale delle fortificazioni alpine: un fiocco di neve cristallizzato nella storia

Giochi di luci e di ombre, incroci di strade e sentieri, crinali rocciosi che graffiano il cielo prima di involarsi verso il basso con dirupi improvvisi o morbidi declivi. Una cerniera linguistica e culturale, ma anche un amalgama spesso inatteso tra uomo e natura che custodisce storie e leggende millenarie. Sorgono qui, nel cuore delle Alpi Occidentali, alcune delle fortificazioni militari più imponenti d’Europa, effigi di un tempo oscuro fatto di guerre e confini, ma anche testimonianza vivace delle abilità architettoniche del passato.

Dalla Liguria al Piemonte, dall’Italia alla Francia, sono tanti i forti che ancora oggi sorvegliano il transito di turisti e visitatori ergendosi a baluardo della storia e a presidio del tempo che è stato. Monumenti da visitare o da accarezzare con lo sguardo, immersi in ambienti dalle imperdibili peculiarità gastronomiche, artistiche e naturalistiche. Con questo spirito, allora, è nato il progetto “Salvaguardare”, promosso dalla Regione Piemonte, inserito all’interno del Piano Integrato Tematico (PITEM) Pa.C.E. e incardinato nell’Asse III “Attrattività del territorio” del programma transfrontaliero ALCOTRA Italia-Francia per la programmazione 2014-2020.

La volontà di riattivare il patrimonio socioculturale di un territorio a partire dalla valorizzazione di alcune fortificazioni, dunque, ma anche l’invito a frequentare angoli di montagna che si affacciano sul mare o che si specchiano nel cielo. Sono quattro i siti fortificati rientranti nel progetto, pronti a sorprendervi in primavera e in estate con il loro carico di eventi, visite guidate ed escursioni nella natura. Per chi non sapesse aspettare, però, ecco qualche consiglio per vivere appieno il fascino dei forti anche durante questi mesi invernali, per un’esperienza divertente e immersiva da trascorrere con gli amici o con la famiglia. 

Il Forte di Fenestrelle: concepita nell’autunno del 1727 dall’ingegner Ignazio Bertola, la struttura ha conosciuto l’inizio dei suoi lavori di costruzione nella primavera del 1728, con l’ultimo cantiere smobilitato soltanto nel 1850. Costruita lungo il crinale della montagna per oltre 3 chilometri, occupa una superficie complessiva di 1.350.000 metri quadrati e un dislivello tra il primo e l’ultimo corpo di fabbrica di circa 600 metri. Misure imponenti che la rendono ancora oggi la più grande fortezza alpina d’Europa. Aperto e visitabile durante l’intero periodo invernale grazie all’impegno dell’Associazione Progetto San Carlo che propone due diverse tipologie di visita (una più breve di un’ora con focus specifico sul Forte San Carlo e una più approfondita di tre ore che comprende anche la scala coperta, la polveriera, il Forte Tre Denti e la Garitta del Diavolo), il Forte ospiterà venerdì 30 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 13.30, la manifestazione "La spesa in campagna" a cura di CIA Agricoltori delle Alpi-Fenestrelle paese. Per chi volesse abbinare storia e sport invernali, invece, una tappa nella vicina Pragelato già sede olimpica per lo sci nordico o una ciaspolata tra le borgate di Usseaux (inserito tra i Borghi più Belli d’Italia) sono assolutamente consigliate. 

Il Forte di Exilles: assimilabile tra i monumenti più antichi della Valle di Susa e considerato tra i sistemi difensivi più importanti del Piemonte, il Forte di Exilles affonda le sue radici in un’antichità parzialmente sconosciuta, con i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalenti al VII secolo circa. Rasa al suolo dai francesi nel 1796 e ricostruita per volontà di Vittorio Emanuele I tra il 1818 e il 1829, la struttura è stata disarmata nel 1915, perdendo ogni funzione militare a partire dal 1945. Temporaneamente non visitabile, il Forte di Exilles domina comunque l’omonimo abitato che nei mesi invernali assume le sembianze di un piccolo presepe d’alta quota. Tra i monumenti degni di nota, la bellissima parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo risalente al XIII secolo, il caratteristico Museo della Grappa “Gianfranco Joannas” e le diverse borgate che impreziosiscono i pendii circostanti. Gli amanti dell’escursionismo, invece, non potranno non visitare il Gran Bosco di Salbertrand: inserita tra le riserve naturali del Parco Alpi Cozie, l’area protetta si caratterizza per le pregiate abetine e gli estesi larici-cembreti che soprattutto nel periodo invernale si riempiono di sfumature inattese e cangianti. 

Il Forte dell’Annunziata: realizzato per volere del governo sabaudo tra il 1831 e il 1837 con l’intento di rafforzare i confini occidentali del regno, il Forte dell’Annunziata costituiva la ridotta del soprastante Forte San Paolo, voluto dai genovesi in seguito alla conquista di Ventimiglia nel 1222. Declassata a caserma militare dopo la cessione di Nizza alla Francia e la conseguente cessazione di Ventimiglia come piazzaforte, la ridotta dell’Annunziata ha subito diversi lavori di restauro nel corso del Novecento che sono culminati nel 1931 con la realizzazione di un piano sopraelevato per ospitare dapprima un contingente di bersaglieri, quindi il Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi” dal 1989. Una visita allo spazio museale, dunque, aperto anche durante le festività natalizie oppure una facile passeggiata verso Porta Canarda, l’unica porta romana rimasta integra tra le otto che un tempo circondavano l’abitato e raggiungibile in pochi minuti per mezzo di uno straordinario sentiero balcone a vista di Capo Mortola e della Costa Azzurra. Il modo migliore per assaporare appieno il fascino del mare d’inverno, la cui irrequietezza imprevedibile ben si coglie anche dalla terrazza del Forte stesso. 

I Forti dell’Esseillon: conosciuti talvolta con l’epiteto di barriera dell’Esseillon, i forti sono costituiti da cinque differenti strutture realizzate tra il 1817 e il 1834 dall’allora governo del Regno di Sardegna e si estendono oggi tra i comuni francesi di Aussois e Avrieux. Le singole strutture portano i nomi della famiglia reale (Vittorio Emanuele, Maria Teresa, Maria Cristina, Carlo Alberto e Carlo Felice) e sono state realizzate sul modello di Montalembert. La Ridotta Maria Teresa in particolare, posta sulla riva sinistra del fiume Arc già nei confini amministrativi del Comune di Avrieux, è oggi uno spazio espositivo costituito da un percorso ludico e pedagogico pensato per avvicinare adulti e ragazzi alla scoperta della storia architettonica della barriera dell’Esseillon e, in generale, di quella dell’intera Savoia ed è visitabile tutti i martedì dal 3 gennaio all’11 aprile. Per chi si trovasse ad Aussois nelle prossime settimane, invece, sono particolarmente consigliate la visita notturna natalizia del 24 dicembre, la discesa con gli sci “aux flambeux” del 31 dicembre e la sesta tappa de “La Grande Odyssee”, la celebre corsa internazionale di cani da slitta che transiterà proprio in zona il prossimo 13 gennaio. 

Maggiori informazioni sulle fortezze piemontesi sono disponibili cliccando QUI.

I.P.

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