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Attualità | 21 novembre 2022, 16:53

Imperia, via libera al 2° tratto della ciclabile. Bergaminelli, però boccia la nuova viabilità: troppi semafori e 'no' al senso unico sull'argine sinistro

Il progetto passa in conferenza dei servizi, ma arrivano prescrizioni. Per Bergaminelli non si devono sovraccaricare il centro e il lungomare di Oneglia e per l'architetto Calzia non si possono iniziare il lavori senza le autorizzazioni sismiche

Imperia, via libera al 2° tratto della ciclabile. Bergaminelli, però boccia la nuova viabilità: troppi semafori e 'no' al senso unico sull'argine sinistro

Approvata dalla conferenza dei servizi la seconda variante della pista ciclabile ossia quella che collegherà il Prino alla Galeazza. Diversi gli enti che sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere e tra questi la Regione, la Capitaneria di Porto, il provveditorato interregionale per il Piemonte, la Valle d'Aosta e la Liguria, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Rfi, la Soprintendenza archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, e ovviamente il comune di Imperia con il settore Porti, Demanio e Ambiente, Urbanistica, Polizia municipale.

La seconda variante prevede la variazione di alcune opere non sostanziali ed in particolare si tratta di lievi modifiche alla scala di via Gavi, l'inserimento di un tracciato TPL (trasporto pubblico locale ndr) nel tratto compreso tra l'ex stazione di Oneglia e l'ex stazione di Porto Maurizio, la traslazione di qualche metro dell'ascensore panoramico che sarà costruito nei pressi del comune, la nuova soluzione per la rotonda di Via Trento. Previsti anche la nuova illuminazione delle gallerie n°2 e n°3 con luci colorate, interventi di regimentazione delle acque di dilavamento, e l’implementazione di aree verdi e arredi. Tra le variazioni previste dall’ente vi sono le modifiche al sistema di illuminazione della torre Prarola, l'aggiornamento a seguito di confronto con Anas e Vigili del comune di Imperia del nuovo attraversamento ciclopedonale s.s. Aurelia incrocio via Balestra, la rampa parcheggio santa Lucia con il prolungamento di muretti verso parcheggio e piccole modifiche al profilo della rampa per il passaggio di tubazioni esistenti che hanno reso necessario queste determinazioni. Per la scala università è stato poi abbassato il parapetto lato confine, la parte ridotta dovrà essere sostituita da una ringhiera. Prevista la formazione di passaggio pedonale tra la ciclabile e lo stabile Inail, nuove alberature in prossimità di Via Trento e rotonda, inserimento del Park bike al Prino. Valore finale della variante 2 è di 13 milioni e 924 mila e 89,40 euro esattamente come il tratto, già inaugurato e attivo, tra il Prino e San Lorenzo al Mare.

In conferenza dei servizi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, capitaneria di Porto di Imperia- sezione Demanio, ha espresso parere favorevole. ‘Silenzio assenso’ da parte di Rfi, dal settore ‘Porti-demanio e ambiente’ del comune, dall’agenzia delle dogane e dei monopoli nonché dal Provveditorato interregionale per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria.  

Parere favorevole con prescrizioni invece da Regione Liguria, Soprintendenza, settore ‘Urbanistica’ e Polizia locale del comune. In particolare, il settore urbanista del Comune, retto dall’architetto Ilvo Calzia, ha invece espresso parere favorevole ‘con sospensiva’ in quanto “i lavori non possono essere iniziati prima del rilascio delle Autorizzazioni Sismiche Preventive dei restanti lotti 3-4-5”.

Il comandante della polizia municipale, Aldo Bergaminelli, ha mosso poi, obiezioni, e proposto soluzioni alternative, sul fronte della nuova viabilità che interesserà l’area oggetto del progetto. In particolare per il comandante “l'attraversamento pedonale di via Gavi deve essere mantenuto nella posizione attuale, a valle di quello in progetto, e non deve essere semaforizzato, sia per non creare inutili rallentamenti del traffico sia perchè si andrebbe a collocare una palina semaforica che progettualmente viene collocata su area privata (l'accesso all'università)". Arriva quini un secco ‘no’ ai semafori che coinvolge anche altri punti. In buona sostanza per il comandante Bergaminelli basterebbe impiegare soltanto la segnaletica orizzontale e verticale di fermarsi e dare la precedenza, lo “Stop” anziché  utilizzare i semafori. 

“All'ex passaggio a livello della stazione di Porto Maurizio oppure al collegamento della viabilità tra via Garessio e via Berio, le intersezione semaforizzate non si ritengono la soluzione auspicabile – ha messo per iscritto- sia perchè i tempi semaforici sarebbero la causa di code in attesa del verde veicolare che sul lungomare Vespucci sarebbero di difficile gestione per la conformazione della strada lato mare, sia perchè il presumibile massiccio utilizzo della pista ciclabile, soprattutto nelle giornate festive, creerebbe code in attesa anche sulla corsia ciclabile. L'utilizzo di impianti semaforici potrebbe essere impiegato con un attento studio dei volumi di traffico previsti e valutazione sui tempi da adottare per stabilire priorità e durate di verde per le singole direttrici anche se i cosiddetti tempi morti (semaforo giallo, tutto rosso per ogni direzione e tempi di reazione dell'utenza) comunque aumenterebbero i tempi di percorrenza veicolare nel centro cittadino”.

Altre problematiche, sempre sul fronte della viabilità vengono analizzate dal capo dei vigili urbani. “Da quanto si evince a progetto parrebbe vietata la svolta a sinistra per i veicoli provenienti da viale G. Matteotti, è scritto negli atti, verso levante e che sarebbero intenzionati a portarsi verso via Sant'Agata, aggravando e bloccando quindi conseguentemente il traffico sul ponte Impero in quanto sarebbe necessario utilizzare solo l'argine sinistro con aumento dei veicoli in colonna e conseguentemente anche con blocco della circolazione su via Delbecchi e, come un domino, problemi di circolazione sul lungomare e nel centro di Oneglia.  Non essendo chiari per la nuova rotonda in borgo San Moro i raggi di manovra indicati nelle tavole sarebbero da valutare se correttamente disegnati e applicati per la svolta in via Trento da parte di autotreni, autoarticolati e autosnodati”.

Problematiche anche in merito all’imposizione del senso unico di via Golfredo Alterisio- argine sinistro, che per il comandante “comporterà un aggravamento del traffico per i veicoli provenienti dalla S.S. 28 sia su via Nazionale che su via Garessio che confluirebbe poi principalmente su piazza Dante o al limite nella nuova viabilità tra la ex stazione di Oneglia e Borgo San Moro oltre a rallentare la circolazione anche sull'argine destro. Questo perchè le ridotte dimensioni della sede stradale dell'argine destro non invoglierebbe i conducenti al suo utilizzo ma l'impossibilità di spalmare il traffico anche sul lato destro del torrente ora verrebbe vanificata dal senso unico e quindi per recarsi verso Porto Maurizio si accrescerebbe l'utilizzo dell'argine destro con rallentamenti dovuti all'incrocio di veicoli su sede stradale di ridotte dimensioni a causa della sosta permessa lungo la via mentre la possibilità di utilizzare via Nobel provenendo da monti e dirigendosi verso Oneglia non sarebbe più cosi conveniente come ora in quanto dall'argine sinistro, con il nuovo senso unico da mare a monti i conducenti di veicoli che vanno verso il mare farebbe direttamente via Nazionale o al limite il primo tratto di argine per poi tornare verso la rotonda della porta dell'olivo e successivamente in via Garessio”.

Per Bergaminelli infine, “occorre valutare un potenziamento ed esatto posizionamento della segnaletica verticale, nonchè di quella orizzontale in corrispondenza di tutte le uscite della pista ciclabile, in quanto non correttamente progettata”.

Prescrizioni anche da altri enti. Come la Regione che evidenzia come “i lavori devono essere realizzati a regola d’arte" e che le varianti devono essere espressamente autorizzate. Inoltre “durante il periodo di validità della autorizzazione il tratto interessato dall’intervento deve essere mantenuto sgombro da accumuli di materiale in modo da consentire il regolare deflusso delle acque”  e "gli eventuali rifiuti rinvenuti nei tratti di alveo interessati ai lavori e in quelli immediatamente adiacenti devono essere trasportati negli appositi impianti di recupero o smaltimento; nell'alveo è fatto divieto di rilasciare rifiuti di alcun genere e fare attività e/o utilizzare materiali potenzialmente inquinanti”. Per la Regione è fondamentale che durante l’esecuzioni dei lavori occorre provvedere allo sfalcio della vegetazione spontanea, degli arbusti e delle piante in alveo che possano recare pregiudizio al libero deflusso delle acque, provvedendo all'allontanamento dall’alveo del corso d'acqua dei relativi materiali di risulta (ramaglie, canne, fogliame, rovi,) avendo cura che il taglio delle piante radicate sulle sponde dovrà essere effettuato senza sradicarne i ceppi. In ogni modo non deve essere ostacolato il libero deflusso delle acque né la stabilità delle arginature e delle opere di attraversamento.

Per la Soprintendenza invece, l’intervento in zona borgo Giuseppini, al sottopasso Fondura, limitatamente alla sistemazione delle sezioni soprastanti il tracciato della pista, così come la posa delle tubazioni dell’acquedotto dovranno essere “effettuate con assistenza archeologica” così come occorrerà predisporre campionature dei materiale da impiegare negli interventi di restauro anche dei corpi illuminati e delle componenti degli impianti elettrici. L’ente poi “ribadisce che il nuovo ascensore di collegamento verticale tra la pista ciclopedonale e viale G.Matteotti, nei pressi dell’edificio comunale, dovrà avere finiture esterne in lamiera stirata, da sottoporre a preventiva approvazione per quanto riguarda colore, tipologia e sistema di posa in opera”. Relativamente alla realizzazione della nuova rotatoria all’incrocio tra via Trento e via Delbecchi, che prevede la rimozione delle alberature poste a dimora in aree di interferenza con la zona di intervento, la Soprintentenza impone che “dovrà essere prevista la ripiantumazione di un numero di esemplari, scelti fra le essenze autoctone, pari o superiore a quello oggetto di rimozione” e che la finitura e il colore della pavimentazione della ciclabile, così come le ringhiere, dovranno avere le stesse caratteristiche del tratto già realizzato esternamente al comune di Imperia per garantire la continuità e l’uniformità dell’intervento sul territorio.

Angela Panzera

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